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    Blob



    blobv




    Blob, di tutto di più, o più semplicemente Blob, è un programma televisivo di genere satirico in onda tutti i giorni su Rai 3 dopo l'edizione preserale del TGR. È uno dei programmi più longevi di Rai 3.



    Descrizione



    Blob è stato ideato da Angelo Guglielmi, dirigente storico di Rai 3, e dai critici cinematografici Enrico Ghezzi, Marco Giusti e un gruppo di autori, tra cui Paolo Luciani, Ciro Giorgini, Fulvio Toffoli, Filippo Porcelli, Marco Melani, Peter Freeman e Alberto Piccinini, i quali hanno elaborato nel tempo un linguaggio originale e innovativo sull'utilizzo creativo di video registrati da altre trasmissioni TV o, in alcuni casi, girati dagli autori.
    Il programma è ideato e realizzato quotidianamente da Paolo Luciani, Pino Roggero, Franco Roselli, Cristiana Turchetti, Paolo Papo, Daniel Franchina, Gianfranco Fiore, Sabrina Barletta, Antonella Rucci, Elena Vecchia, Lino Sciorilli, Fabio Masi, Vittorio Manigrasso, Simona Buonaiuto, Sara Cipriani e in redazione Ilaria Mecarelli, Giovanna Zappi.
    Una puntata di Blob consiste in uno studiato montaggio di spezzoni audio e video tratti dalle programmazioni delle emittenti televisive italiane e anche estere. In sovrimpressione viene mostrato il titolo della puntata, spesso caratterizzato da ironia e umorismo.
    Le trasmissioni di Blob sono iniziate il 17 aprile 1989.
    A seguito del successo della trasmissione, il termine è utilizzato per definire un montaggio televisivo a spezzoni, grazie al quale si ottengono effetti ricchi di satira e di ironia.
    Il titolo della trasmissione deriva da Blob - Fluido mortale, un film horror fantascientifico del 1958, cui ha fatto seguito un rifacimento nel 1988. Secondo Angelo Guglielmi il blob del film che invade il mondo raggiungendo e soffocando gli spazi vitali a partire dalle infrastrutture rappresenta a dovere il sistema gelatinoso in cui si sta trasformando non solo la televisione ma tutta la cultura italiana.



    Programmazione



    Blob va in onda quotidianamente su Rai 3.
    In occasioni particolari, come la notte di capodanno, vengono trasmesse puntate speciali più lunghe del solito, spesso a tema: si tratta di monografie dedicate all'anno appena trascorso o a personaggi della vita pubblica.
    Il sito web della Rai consente di vedere gratis molti filmati di Blob: le puntate della settimana, le puntate domenicali, e le puntate dedicate ai "cicli tematici", quali:
    "Votantonio": la classifica del sabato, a cura di Sabrina Barletta e Cristiana Turchetti.
    Playtime 6898: che propone montaggi per confrontare l'anno 1968 con l'anno 1998;
    I ricuperanti: con autorevoli personaggi che commentano le immagini di Blob, montate da Pino Roggero e Cristiana Turchetti, due tra gli autori storici del programma.
    77 (ri-volte) Blob: una serie di spezzoni dedicati all'anno 1977



    Edited by michel@ - 27/8/2011, 16:03
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    Silvester Stallone

    sylvesterstallonesylves



    « Avevo un nome strano, Sylvester come il gatto Silvestro, avevo gli occhi all'ingiù, la bocca storta...
    ...allora, dopo un po' ho iniziato a fantasticare...non sarebbe fantastico essere l'uomo più forte del mondo? »


    Sylvester Gardenzio Stallone, nato a New York (Hell's Kitchen) il 6 luglio 1946, è attore, sceneggiatore, regista e produttore cinematografico statunitense di origine italiana.

    Stallone è considerato, assieme all’amico e rivale Arnold Schwarzenegger, un’icona dei film di azione degli anni '80 e '90, dividendosi gli incassi dei botteghini in quel periodo. L’attore statunitense è noto per l’interpretazione di due fra i più famosi e influenti personaggi della storia del cinema degli ultimi decenni:

    Robert "Rocky" Balboa: un pugile dal carattere buono quanto goffo, ma allo stesso tempo con un cuore straordinario che gli permette di vincere le sue sfide, sul ring e nella vita.

    John James Rambo: un ex Berretto Verde reduce dal conflitto nel Vietnam, maltrattato e umiliato dopo essere tornato dalla guerra. Un uomo colpito nel cuore, tradito da coloro che lui considerava suoi compatrioti. Un uomo solo, ma che al tempo stesso vuole sopravvivere, e per farlo dovrà lottare.

    Nel 1976 esce nei cinema Rocky, pellicola che tratta della vita di un pugile sconosciuto a cui viene data la possibilità di combattere per il titolo più importante del pugilato. In seguito il film sarà vincitore di tre Oscar, oltre ad essere molto apprezzato dalla critica: un vero trampolino di lancio per Stallone, che ne cura anche il soggetto. Nel 1982 è la volta di Rambo, tratto dal romanzo First Blood, di David Morrell. Entrambe le pellicole avranno dei successivi sequel, a dimostrazione del grande successo avutosi con i film originali.

    Nella sua carriera Stallone si è proposto in modo frequente anche come sceneggiatore e talvolta regista dei molti film da lui interpretati. Si tratta per lo più di action movie, ma anche di commedie, thriller o film sul genere drammatico.
    Dalla nascita agli anni settanta.


    La famiglia Stallone

    Sylvester nasce a Hell's Kitchen, uno dei quartieri di Manhattan, a New York.
    Suo padre, Frank Stallone (nato nel 1919), è un parrucchiere d'origine italiana, figlio di un emigrato pugliese originario di Gioia del Colle (BA): è proprio a suo nonno, Silvestro Stallone, che l'attore deve il suo nome. Sua madre, Jacqueline Labofish Stallone (nata il 29 novembre del 1921), è un'astrologa di origine ucraina: da giovane faceva la ballerina e si dilettava anche come corista. In seguito, oltre alla carriera da astrologa, è diventata una promoter di incontri di wrestling femminile.

    Il 30 luglio del 1950 nasce il secondogenito Frank Jr., futuro attore e cantante, anche se molto meno noto del fratello: sarà comunque il mondo della musica a far conoscere Frank al pubblico, soprattutto quello statunitense.
    L'infanzia e la gioventù

    La famiglia Stallone, vista la loro negativa situazione economica, si trova a vivere nel sobborgo di Hell's Kitchen per i primi cinque anni di vita del loro figlio; La prima infanzia del piccolo Sylvester risulta alquanto difficile in quanto durante il parto la madre ha avuto delle complicazioni che non le hanno permesso un parto naturale, ma assistito: è stato utilizzato un forcipe per prelevare il nascituro, che gli ha reciso un nervo facciale, causandogli poi una lieve paralisi del lato sinistro del volto; oltre alla paralisi, nei suoi primi anni di vita, Stallone ha anche sofferto di rachitismo che, in seguito, gli ha causato non pochi problemi fisici.

    Nel 1951 la famiglia Stallone si trasferisce nel Maryland. La vita coniugale dei suoi genitori però non va al meglio, inoltre la madre ha dei seri problemi di alcolismo, che aggravano ancora di più la situazione, fino a che scelgono entrambi la via del divorzio: è Jacqueline ad andarsene, così Sylvester e Frank si ritrovano, visto i problemi della madre, a vivere con il padre. Questa sua nuova situazione famigliare, contribuisce a provocargli i primi insuccessi scolastici del futuro attore. Una volta compiuti i quindici anni, Stallone decide di lasciare il padre: si trasferisce quindi a Philadelphia, nello stato della Pennsylvania, per vivere con la madre; Jacqueline, nel frattempo, ha avuto una nuova esperienza coniugale, da cui è nata la terza figlia, Toni Ann.
    Gli studi

    Negli anni cinquanta, assieme al fratello, frequenta una scuola privata di stampo svizzero: ci saranno però per lui delle serie lacune scolastiche, che poi lo obbligano a lasciare. In seguito si iscrive ad altre scuole, come la Lincoln High School e la Devereux Manor High School, senza però mai riuscire a raggiungere dei buoni risultati.

    Ciò nonostante riesce comunque ad ottenere una borsa di studio, vinta per meriti sportivi: sua madre gestisce una palestra, che Sylvester frequenta, e contemporaneamente pratica anche il football nelle scuole da lui frequentate. Lo sport da lui praticato lo aiuta a superare i problemi fisici che aveva dall'infanzia, e la borsa di studio ottenuta per meriti sportivi gli dà la possibilità di iscriversi alla University of Miami: quindi sceglie la facoltà di Arte Drammatica. Una volta iscritto si trasferisce in Florida e per mantenersi decide di intraprendere diverse mansioni lavorative, come il pulitore di gabbie negli zoo, la maschera al cinema e il buttafuori nei locali. Passato un po' di tempo, capisce che anche questa esperienza scolastica non è fatta per lui, così decide di abbandonare il suo corso di studio.
    « Ho piantato lì perché un professore mi ha messo davanti la foto di un barbone e mi ha detto che se non studiavo di più il mio destino era quello. Che villano!
    Era puro e semplice terrorismo. Glie l’ho detto e me ne sono andato sbattendo la porta. Non è che non lo abbia rischiato, ma alla fine un barbone non sono diventato. »


    Finita quella esperienza, nel 1969 torna a New York. Il suo più grande obiettivo è quello di lavorare nel mondo del cinema e come inizio decide di partecipare a piccole produzioni off-Broadway, ma contemporaneamente svolge svariate mansioni, anche al di fuori del mondo in cui vorrebbe entrare. Con lo scopo di farsi conoscere e di sviluppare rapporti proficui, scrive anche dei copioni e riesce a collaborare alla stesura di testi e dialoghi di alcuni progetti cinematografici; seppur con una certa difficoltà, Stallone riesce quindi a dimostrare di avere delle buone doti come scrittore di sceneggiature.



    Gli inizi

    Finalmente, nel 1970, riesce ad ottenere la sua prima apparizione cinematografica con l'ormai discusso film porno-soft The party at Kitty and Stud's, in seguito rieditato dopo il successo di Rocky come The Italian Stallion, anche se vengono tolte le scene porno. Tuttavia in Italia il film è stato commercializzato con il nome Porno proibito - Italian Stallion.

    Nel 1971 recita nella pellicola Una squillo per l'ispettore Klute, di Alan J. Pakula, e nel 1972 partecipa ad un provino per recitare nel film di Francis Ford Coppola, Il padrino, ma poi non viene assunto. Nello stesso anno viene diretto, anche se in una piccola parte, da Woody Allen nel film Il dittatore dello stato libero di Bananas.

    Scrive i dialoghi di una pellicola che ha un discreto successo commerciale; Happy Days – La banda dei fiori di pesco del 1974, di Martin Davidson e Stephen Verona; ottenuta anche una parte recitativa, interpreta il ruolo di Stanley Rosiello uno dei componenti della banda assieme a Henry Winkler il Fonzie del telefilm "Happy Days". Nel 1975 ottiene altre piccole partecipazioni cinematografiche, come comparsa in Il Prigioniero della seconda strada, dove interpreta un borseggiatore, e Quella sporca ultima notte, dove interpreta la guardia del corpo del gangster Al Capone. Richard Fleischer lo inserisce nel cast di Mandingo, ma poi la piccola scena dove appare Stallone viene eliminata durante la fase di post-produzione.

    Prende parte anche a un piccolo cult di fantascienza: Anno 2000: La corsa della morte dove si narra che in un futuro prossimo lo sport preferito sarebbe una corsa automobilistica, dove vince chi investe più passanti. Il film ha ispirato in seguito parecchi videogiochi, primo tra tutti il discusso e censurato (in Italia) Carmageddon.

    Nel 1976, con l'uscita di Rocky, si spalancano a Stallone le porte di Hollywood, che diventa nel giro di pochi mesi uno degli attori più famosi al mondo, creando un personaggio cinematografico tra i più noti dal pubblico.



    Rocky




    Stallone oltre alla recitazione, continua a cimentarsi in scritture per copioni. Non è un periodo prospero per la futura star, le comparse a cui prende parte non riescono a farlo crescere come artista, e anche a livello economico non potevano dargli molte soddisfazioni.
    « Dopo Happy Days decisi di andare a vivere in California. Cosi mi trasferii nella San Fernando Valley, ma le cose non andavano benissimo.
    In realtà dovetti cercare di vendere il mio cane... perché altrimenti non avrebbe avuto molto da mangiare. »


    Il 24 marzo del 1975, il manager Don King organizza un incontro di boxe tra il campione del mondo in carica, Muhammad Ali, e un pugile semisconosciuto, Chuck Wepner. L'incontro, sebbene alla fine vinto dal campione, è rimasto famoso nella storia pugilistica per aver visto Ali più volte in seria difficoltà, adirittura al tappeto durante la nona ripresa. Tra gli spettatori di quell'incontro c'era anche Stallone, il quale una volta tornato a casa ha un'ispirazione e in tre giorni scrive una stesura, poi cambiata più volte prima di arrivare a quella definitiva, dedicata proprio a quel pugile sconosciuto che tanto l'aveva colpito.

    Una sceneggiatura che gli cambierà per sempre la vita; e così nasce Rocky, un ragazzo italo-americano cresciuto nella dura realtà della periferia di Philadelphia, che riesce a farsi strada nella vita grazie al pugilato.

    Tra i vari produttori contattati, solo Irwin Winkler e Robert Chartoff decidono di produrre la sua storia. L'attore si riserva la parte del protagonista Rocky Balboa, anche se i produttori non sono del tutto convinti dall’idea di inserire un attore ancora sconosciuto; vengono infatti contattati altri attori già consolidati come Ryan O'Neal, Burt Reynolds e James Caan. A Stallone viene offerta una notevole e sempre crescente somma di denaro per cedere lo script. Ma Stallone non cede, è sicuro che interpretando la parte del protagonista la sua vita cambierà in meglio. La tenacia di Stallone viene premiata, riuscendo a convincere i produttori che Rocky deve interpretarlo solo lui.
    « È il primo soggetto che sono riuscito a fare accettare. Però non volevano me come protagonista. Assolutamente. Me lo pagavano a peso d’oro, ma niente Sylvester Stallone. Chi ti conosce? Un ex bullo di periferia. Beccati il grano, molla il tuo soggetto e vattene. Ma io non ho mollato niente.
    Alla fine l’ho spuntata. »


    Il film viene girato a basso costo, anche se vengono chiamati attori di primaria grandezza come Burgess Meredith, Talia Shire e Burt Young. Nel giro di pochissimi mesi si rivela un successo di pubblico e critica, con tre Oscar vinti (miglior film, miglior regia e miglior montaggio) e ben sei nomination, tra cui quelle per Stallone come miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura, diventando la terza persona al mondo, dopo Chaplin e Orson Welles, ad avere queste due candidature nello stesso anno; inoltre vince il David di Donatello come miglior attore straniero. I tre oscar ottenuti appaiono ancora più sorprendenti se si pensa che nel 1977 erano in concorso film del calibro di Taxi Driver, con Robert De Niro e diretto dal regista Martin Scorsese, Quinto potere e Tutti gli uomini del Presidente, con la coppia Dustin Hoffman e Robert Redford.



    Periodo post-Rocky

    Nel 1978 rifiuta una parte da protagonista nel film Tornando a casa, interpretato poi da Jon Voight (padre di Angelina Jolie), attore statunitense di origini cecoslovacche, che dopo questa interpretazione verrà premiato con l'Oscar. Stallone accetta invece di interpretare la parte di un giovane attivista del sindacato dei camionisti, che si trova successivamente costretto ad allearsi con la mafia; F.I.S.T., in coppia con Rod Steiger. Tra gli interpreti spicca anche la partecipazione di Brian Dennehy, che si ritroverà successivamente a recitare con Stallone nel film Rambo. La regia è curata da Norman Jewison.

    Nello stesso anno l'attore decide di proporsi nel cinema non solo più come attore e sceneggiatore, ma anche come regista. Debutta infatti dietro la macchina da presa con Taverna Paradiso, dove interpreta anche una parte. La pellicola tratta la storia di tre fratelli che vivono tra la povertà di una New York degli anni '40: per tentare di uscire dalla miseria uno di loro, convinto dai fratelli, decide di darsi alla lotta libera.

    Nel 1979 dirige anche il primo seguito dedicato al pugile italo-americano Rocky Balboa, che tre anni prima lo rese un divo di Hollywood. Esce quindi nelle sale di tutto il mondo Rocky II. Apollo Creed, interpretato da Carl Weathers, sa di aver vinto ai punti il suo incontro con quel pugile sconosciuto di origine italiana. Ma i media di tutto il mondo criticano al campione la sua incapacità di averlo battuto prima della fine dell'incontro. Apollo non lo può accettare e per Rocky ci sarà un'altra occasione di dimostrare a se stesso di essere un vero pugile. Fatta eccezione per la regia, nel cast ci sono tutti gli stessi interpreti del primo Rocky.

    Stallone decide di dover puntare molto su questo personaggio, che interpreterà anche negli anni a seguire, fino al 2006.

    Anni ottanta

    Nel 1980 interpreta il duro detective Dick Da Silva nel thriller metropolitano diretto da Bruce Malmuth, I Falchi della Notte: il protagonista è impegnato a braccare uno spietato terrorista interpretato da Rutger Hauer.

    Successivamente viene diretto da John Huston nel film Fuga per la vittoria, del 1981, con Michael Caine, oltre alla partecipazione di Pelè e di altre stelle del calcio internazionale degli anni '70. Proprio la partecipazione di giocatori noti, come per esempio Bobby Moore e lo stesso Pelè, ha dato alla pellicola una notevole popolarità che è perdurata nel tempo.

    Nel 1982 torna prima sul ring con Rocky III, dove ancora una volta cura sia la regia che la sceneggiatura. In seguito una nuova interpretazione dà all'attore la possibilità di staccarsi momentaneamente dalla figura di Rocky Balboa.
    Rambo

    L'attore è protagonista di uno dei film d'azione più noti della storia cinematografica, pellicola dedicata alla cosiddetta sporca guerra, proponendo la figura del giustiziere solitario, malinconico e di poche parole, che si vede costretto a combattere da solo contro le ingiustizie che gli sono state inferte: Rambo (First Blood). Stallone interpreta il reduce del Vietnam John James Rambo, che dopo aver combattuto per il suo governo, una volta tornato in patria, si ritrova a dover fronteggiare un dispotico sceriffo di uno sperduto paesino di montagna, che si illude di poter imporre la sua legge a chiunque non gli piaccia.

    La pellicola vuole essere una condanna all'emarginazione subita dai reduci dal fronte, e una profonda introspezione che riguarda il personaggio del reduce disadattato. Un uomo, Rambo, trasformato in una macchina da guerra letale, che nasconde nel suo animo tutte le sofferenze subite da se stesso, ma anche dai suoi compagni di plotone, durante la guerra.

    Nasce così un nuovo eroe interpretato da Sylvester Stallone: un'icona della lotta per la libertà, simbolo di individualismo e di autonomia, nonostante le critiche negative degli addetti ai lavori.
    Periodo post-Rambo

    Dirige nel 1983, il seguito del più fortunato La febbre del sabato sera, Staying' Alive con John Travolta nei panni di Tony Manero, un ragazzo italo-americano di Brooklyn che diventa un grande ballerino negli show di Broadway. Della pellicola, oltre alla regia, segue anche sceneggiatura e testi, e per la prima volta investe anche nella produzione. Come in Rocky anche in questa pellicola, oltre a un cameo dello stesso Stallone, viene dedicata una piccola parte al fratello Frank.

    Nel 1984 debutta nella commedia con il film Nick lo scatenato, accanto alla cantante e attrice Dolly Parton, per la regia di Bob Clark. In questo film Sylvester interpreta Nick, uno scatenato tassista che vuole diventare un cantante country di successo.



    Rocky IV

    Nel 1985 l'uscita di Rocky IV, ancora da lui stesso diretto e interpretato, lo rende uno dei divi di Hollywood più importanti e pagati di quel periodo. Ambientato durante gli anni della guerra fredda, ha come soggetto la rivalità tra Rocky, il pugile italo-americano che rappresenta gli USA, e Ivan Drago (Dolph Lundgren), il pugile russo che rappresenta l'Unione Sovietica. Fondamentale per lo svolgersi della storia anche l'uscita di scena di Apollo Creed, perito sotto i colpi del russo.
    « Chiesi a Dolph di ignorare la coreografia concordata precedentemente per la scena sul ring. Insomma gli dissi di colpirmi sul serio, come avrebbe fatto in un combattimento vero. Lui eseguì alla lettera quanto gli avevo chiesto. Mi colpì sul serio e quando aprii gli occhi ero in ospedale, nel reparto cura intensiva. Avevo una flebo attaccata al braccio e un tubo infilato nel naso e un sacco di infermiere mi correvano intorno preoccupate e affaccendate...Non scorderò mai quel momento. »


    Rambo II: la vendetta

    Nello stesso anno esce il primo sequel dedicato al reduce John Rambo; Rambo II: la vendetta, di George Pan Cosmatos. Rambo viene rimandato in Vietnam per verificare se nei campi di prigionia ancora esistenti ci siano dei possibili prigionieri di guerra. Non deve solo affrontare i Vietcong, ma anche i loro alleati sovietici e il suo stesso governo che cerca di insabbiare le prove. Con questo film, ma anche con il quarto Rocky, Stallone arriva all’apice con incassi miliardari. Siamo in pieno periodo Reaganiano, dove l'industria del cinema americano si imbatte in dibattiti socio-psico-politici, accuse di fascismo e interpretazioni storiche, secondo cui, come scrive Jean-Michel Valantin nel suo libro Hollywood, il pentagono e Washington, «il personaggio di Stallone può servire per rilanciare la sinergia tra l’apparato di sicurezza nazionale e Hollywood, riconciliati nell’offensiva contro la minaccia comune dell'impero del male sovietico.»


    Altri film del periodo

    Successivamente rifiuta diverse interpretazioni importanti, tra le quali il ruolo di Axel Foley, il detective di Beverly Hills Cop, interpretato poi da Eddie Murphy, e quello di John McClane in Die Hard, interpretato invece dall’amico, e poi socio, Bruce Willis. Questi due personaggi cinematografici sono stati un trampolino di lancio per entrambi gli attori, prima semisconosciuti, in seguito diventati attori di prima categoria.

    Il 1986 è l'anno di Cobra, dove interpreta il cupo agente di polizia Marion Cobretti, che ha l'incarico di proteggere una modella, interpretata da Brigitte Nielsen (poi diventata sua moglie), da una banda di criminali che l'hanno vista testimone di un loro delitto. Il film è diretto dal regista greco Pan Cosmatos.

    Nel 1987 interpreta la parte del camionista Lincoln Hawks in Over the top, sotto la regia di Menahem Golan: la pellicola è dedicata ai sentimenti tra padre e figlio e al mondo del braccio di ferro.

    Nell'anno successivo esce Rambo III. In questo terzo capitolo dedicato al reduce John Rambo, l'attenzione si sposta in Afghanistan, dove il personaggio interpretato da Sylvester deve liberare il suo unico amico, il colonnello Trautman, catturato durante una operazione USA a difesa dei Mujahidin contro l'invasore Sovietico. A differenza del secondo Rambo, il terzo è stato accolto con minor entusiasmo; "colpevole" fu la fine della guerra fredda, ormai le storie dedicate a questi argomenti non solo non interessavano più, ma il film stesso fu duramente criticato.
    « Era una pellicola eccezionale, raccontava la storia di un ex colonnello catturato dai sovietici in Afghanistan che Rambo riuscì a liberare. Due o tre settimane prima che arrivasse al cinema accadde però che Michail Gorbaciov e Ronald Reagan ponessero fine alla guerra fredda, che il Presidente russo baciasse la first lady americana, Nancy, e che io finissi per diventare il cattivo. In Australia, durante la conferenza stampa di presentazione del film, i giornalisti mi criticarono duramente. Alle loro accuse risposi che meno di un mese prima tutti odiavano sia Gorbaciov che Reagan per il clima di tensione che si respirava nel mondo e che era ingiusto, dopo l'accordo tra i due, trasformare me nel malvagio. Da allora ho imparato a essere prudente. »


    Nel 1989 Stallone ci riprova con il genere poliziesco, recitando nella pellicola Tango & Cash, dove fa coppia con Kurt Russell. L'accoppiata tra i due attori entrambi celebri (Kurt Russell è famoso al grande pubblico per l'interpretazione di Jena Plissken, personaggio principale della pellicola di John Carpenter, 1997: fuga da New York), ha permesso al film di avere un ottimo risultato commerciale. Tra gli interpreti spicca anche la presenza dell'attore Jack Palance, mentre per il ruolo della sorella di Stallone viene scelta Teri Hatcher. La pellicola è diretta da Andrei Konchalowskij.

    Sulla scia del successo di Tango & Cash, nella stessa stagione cinematografica esce nei cinema Sorvegliato speciale: il personaggio principale interpretato dall'attore, Frank Leone, condannato per lesioni gravi a scontare la pena in carcere, viene trasferito poco prima della sua scarcerazione in un penitenziario di massima sicurezza. Arrivato a destinazione incontra una sua vecchia conoscenza, il direttore dello stabile, interpretato da un cinico Donald Sutherland. Tra i protagonisti è doveroso citare anche Darlanne Fluegel, protagonista del telefilm poliziesco Hunter, e Sonny Landham, già noto al pubblico per la sua interpretazione nella pellicola Predator.



    Anni novanta

    Nel 1990 esce Rocky V, con il ritorno alla regia di John G. Avildsen, dopo le tre successive pellicole dirette da Stallone. Per la prima volta dall'inizio della serie, il protagonista non sale sul ring, ma decide di allenare un giovane di belle speranze. In questa pellicola si nota un cambiamento del personaggio, ritornato alle origini dopo le critiche mosse su Rocky IV, diventato troppo muscoloso e poco sentimentale, senza però raggiungere gli effetti sperati.
    « Sono rimasto deluso da Rocky V, a quel film tenevo molto e invece fu una vera delusione. »


    Stufo dei ruoli eccessivamente action, legati troppo ai suoi storici personaggi, chiude alla possibilità di fare in futuro altri seguiti, e decide di darsi alla commedia. Nel 1991 si fa dirigere dal regista John Landis, in Oscar – Un fidanzato per due figlie, assieme a Ornella Muti. Poi è la volta, l'anno seguente, della pellicola Fermati, o mamma spara, di Roger Spottiswoode.

    Nel 1992, nonostante la sua carriera subisca più bassi che alti, l'Académie des arts et techniques du cinéma gli rende omaggio assegnandogli il Premio César onorario.

    Accortosi di non avere lo stesso successo del Sylvester Stallone "action man", decide di tornare immediatamente al suo genere. Nel 1993 esce nelle sale Cliffhanger, film avventuroso ambientato sulle Montagne Rocciose (anche se in realtà è stato girato sulle Dolomiti). In questa pellicola Sylvester interpreta un operatore di soccorso, costretto suo malgrado a fare da guida ad alcuni criminali di fama internazionale, comandati da John Lithgow, in una delle sue prime apparizioni con un ruolo da cattivo. Il film, diretto da Renny Harlin e cosceneggiato da Stallone, ha ricevuto 3 nomination agli Oscar come miglior sonoro e migliori effetti speciali, e soprattutto ha avuto un buon successo commerciale.

    Reduce dal successo planetario di Cliffhanger, nella stessa stagione recita nel futuristico Demolition Man, con Wesley Snipes e Sandra Bullock: la pellicola viene diretta dal regista italiano Marco Brambilla, qui alla sua prima regia in un film di produzione hollywoodiana.

    L'anno successivo esce nelle sale Lo specialista, con Sharon Stone, Rod Steiger, James Woods e Eric Roberts. In questa pellicola, oltre al suo genere ormai consolidato, per la prima volta nella sua carriera, escludendo il film porno The Italian Stallion girato quando era ancora sconosciuto, Stallone regala al suo pubblico un po' di sano erotismo in alcune scene "hot" con l'attrice Sharon Stone. La pellicola ha avuto dei costi tra i più elevati del cinema hollywoodiano.

    Nel 1995 viene diretto da Richard Donner nel thriller Assassins, con Antonio Banderas e Julianne Moore. Sylvester sembra in questo periodo, voler uscire dallo stereotipo di eroe duro e solitario, recitando in parti sicuramente diverse da quelle a cui aveva abituato il suo pubblico precedentemente. In Assassins il suo personaggio è un famoso killer professionista, Robert Rath, ormai maturo e forse pentito o comunque stanco del suo mestiere: Rath si trova a sua volta inseguito dal personaggio di Banderas, Miguel Bain, killer giovane e scalpitante, convinto che, una volta ucciso il suo antagonista, sarà lui il numero uno.

    Nella stessa stagione interpreta il Giudice Dredd nel fumettistico Dredd - la legge sono io, di Danny Cannon.

    Nel 1996 Sylvester interpreta un'ex dipendente dei Servizi Medici di Emergenza nel claustrofobico e catastrofico Daylight - trappola nel tunnel, diretto da Rob Cohen. Questa pellicola ha lasciato il segno, viste le numerose e reali scene di azione e le peripezie che l'attore ha proposto al proprio pubblico. Peraltro il film, per gli elevati costi di produzione, non è stato girato nelle location americane, ma negli studi di Cinecittà.
    Cop Land

    Sentendosi ancora una volta troppo legato ai suoi personaggi tutti muscoli, che negli ultimi tempi non riescono più a dargli quelle soddisfazioni artistiche che l'attore cerca, decide di tornare alle origini, ai tempi di F.I.S.T.. Nel 1997 accetta di recitare affianco ad altri attori noti come Robert De Niro, Ray Liotta e Harvey Keitel, nel poliziesco Cop Land, pellicola diretta dal regista James Mangold.

    In questa pellicola Stallone, aumentato di 18 kg di massa grassa per esigenze di copione, interpreta la parte di Freddy Herlin, sceriffo di un distretto di New York. Il suo è un personaggio debole, con handicap (problemi di udito) e quindi deriso e bistrattato da tutti, convinto di vivere nella legalità essendo quello in cui viveva un quartiere abitato per la maggioranza da poliziotti. Ma poi, accortosi del contrario, decide di intervenire per sedare i loschi traffici tra il capo della polizia e un boss locale.
    « Ho semplicemente sentito che per me era arrivato il momento per lavorare in un film come questo. Il ruolo che ho avuto è qualcosa che desideravo fare già dieci anni fa e l'occasione finalmente è arrivata. Il mio è stato un passaggio importante, una scelta che mi ha consentito di uscire dalla "intossicazione" di un certo genere di cinema degli anni passati. »

    Anni 2000

    Dopo la buona esperienza avuta con Cop Land, accettato positivamente dalla critica, non certo leggera verso l'attore durante la sua ormai lunga carriera, il nuovo millennio segna il ritorno di Stallone ai cosiddetti blockbuster.

    Nel 2000 recita al fianco di Michael Caine e Mickey Rourke in La vendetta di Carter, remake del Get Carter realizzato nel 1972, dove l'attore inglese, Caine, interpretava la parte del protagonista, Jack Carter, che ucciso misteriosamente il fratello, torna dalla propria famiglia che ha lasciato, insieme ai tanti problemi, diversi anni prima, per cercare e uccidere gli assassini, e contemporaneamente riconquistare i propri famigliari. Pellicola dedicata alla vendetta, con uno Stallone cupo e deciso, diretto da un regista che ama i videoclip, non ben vista all’epoca della sua uscita.

    L'anno seguente, nel 2001, dopo l'esperienza positiva negli anni novanta di Cliffhanger, torna a farsi dirigere da Renny Harlin in Driven, pellicola dedicata alla Champ Car USA (originariamente dedicata alla Formula 1, ma poi, abbandonata per colpa degli elevati costi dei diritti della FIA) e sceneggiata da lui stesso, senza però ottenere lo stesso successo commerciale, considerando che il film ha avuto dei costi molto elevati.

    Nello stesso anno recita in un genere completamente nuovo per lui, il thriller, nel film D-Tox, di Jim Gillespie. L’attore interpreta un agente dell’FBI, Jack Malloy, sconvolto dalla morte della sua fidanzata e di un suo collega uccisi da un poliziotto maniaco. Mandato in uno sperduto centro di disintossicazione per agenti di polizia, visto che trova nel bere l’unico metodo di rifugio psicologico, si ritrova a dover fronteggiare un assassino che si nasconde tra i pazienti della clinica.

    Nel 2002 è tra i protagonisti della commedia Avenging Angelo - Vendicando Angelo, film diretto da Martin Burke, dove recita accanto a Madeleine Stowe, Anthony Quinn (qui alla sua ultima apparizione prima della sua scomparsa) e l’attore italiano Raoul Bova.

    Tutte pellicole di poco valore artistico e abbastanza deludenti per gli incassi al confronto dei film degli anni ottanta e degli anni novanta, che seppure bistrattati dalla critica, venivano accolti in modo diverso da parte del suo pubblico.



    Crisi artistica

    Stallone è stato sempre accusato da una parte di critica e da un certo tipo di pubblico di essere un attore privo di espressione, incapace di recitare, e in grado solo di mostrare i muscoli. Eppure, per molte persone è considerato un personaggio positivo, un attore che nei suoi film ha sempre interpretato parti dell'eroe solitario e di poche parole, ma con un grande cuore. Sicuramente, nel bene o nel male, è stato un attore che è sempre riuscito a far parlare di sé.

    Dopo qualche anno di silenzio cinematografico, tranne qualche piccola partecipazione come un cameo in Taxxi 3, una piccola parte in Spy Kids 3D del regista Robert Rodriguez e in Shade - Carta vincente, Sly decide di investire nella televisione acquistando i diritti del reality The Contender, aiutato nella conduzione dall'ex pugile Sugar Ray Leonard, in onda nel 2004 su NBC.

    Non è comunque un buon periodo artistico per Stallone, le chiamate da produttori importanti, con grandi e proficui ruoli da contrattare sono ormai finite.
    La stella che tanto brillava è piano piano sempre più debole. I tempi sono cambiati e Stallone si rende conto che per lui ormai sembra non esserci più posto.
    « Il successo è come la droga...crea dipendenza a meno che non hai una famiglia alle spalle che ti aiuta. Purtroppo io non l’ho avuta. Quando come me si viene dal nulla e ti viene dato tutto quello che vuoi è pazzesco. La notorietà diventa una malattia perché guardi il mondo e ci vedi un negozio di dolci...dove puoi abbuffarti senza pagare. Però sappiamo che succede quando si mangiano troppi dolci...il tuo lavoro non è più come prima e tutto ciò che hai fatto di speciale sino a quel momento non c'è più. »


    Il ritorno di Rocky Balboa e John Rambo

    Non senza difficoltà legate proprio dal fatto che le case di produzione non credono più nelle sue capacità, e neanche che quei personaggi possano ancora interessare al pubblico ormai di un'altra generazione, decide di rimettersi in gioco, riutilizzando proprio quelle icone che tanto l'hanno reso famoso: Rocky e Rambo.

    Nel 2006 scrive, coproduce, dirige e naturalmente interpreta Rocky Balboa, la sesta e definitiva pellicola della celebre saga dedicata al pugile di Philadelphia.

    Nel 1990 dopo aver interpretato per la quinta volta la parte di Rocky, Stallone aveva chiuso alla possibilità di fare negli anni a venire un ulteriore sequel. Quella pellicola era stata scritta e girata come episodio finale della saga, ma poi con il passare degli anni si è reso conto che
    Rocky V non solo l'aveva estremamente deluso, ma il finale stesso (tra l'atro lo script originale prevedeva la morte del protagonista) non poteva essere quello definitivo. Un personaggio
    come lo Stallone italiano doveva avere un finale degno del suo nome.
    « All'inizio non volevano fare questo film. In seguito fui io ad avere paura del fallimento, ma mi son detto: sono contento d'aver paura, perché la paura ti spinge a lavorare meglio. »


    Durante la presentazione del film (acclamato da pubblico e critica) l'attore ha dichiarato che Rocky Balboa non è solo un'autobiografia per quello che riguarda il personaggio principale, ma lo è anche per quello che riguarda sé stesso. Nel cast per la prima volta dopo le precedenti cinque pellicole, non c'è Talia Shire, l'attrice che ha interpretato Adrian, la storica compagna del protagonista. La mancanza di Adriana ha permesso a Stallone di dare una nuova caratura al protagonista, e di renderlo quindi più fragile di fronte alle sue nuove sfide.
    « Mi piacerebbe che si pensasse a me come un moderno John Wayne: i tempi sono cambiati, ma il mondo continua ad avere bisogno di nuovi eroi. E volevo che il mio Rocky fosse appunto un eroe semplice, come tanti di quelli di oggi. Una persona normale, che non vola, non compie miracoli, ma nel suo piccolo riesce in imprese straordinarie. »


    Il 22 febbraio 2008 è uscito nelle sale italiane il quarto capitolo della saga dell'ex Berretto verde, John Rambo, da lui scritto diretto e interpretato.
    Nel quarto capitolo della fortunata serie, ambientato in Birmania sono evidenziati i soprusi svolti dal regime militare Birmano nei confronti di un gruppo etnico locale, i Cariani.
    « Nel mondo ci sono tante guerre: Darfur, Iraq, Somalia. Ma ce ne sono anche altre silenziose, vedi la Birmania: lì si combatte una devastante guerra civile da ben 60 anni senza che nessuno ne parli con decisione. Ho pensato che Rambo non sarebbe potuto tornare a combattere in una guerra famosa e così la Birmania è stata funzionale alla storia in due modi:
    uno nell’educare ed informare i più giovani di una guerra fratricida che si consuma quotidianamente, l’altro nel permettere a Rambo di poter tornare a confrontarsi col proprio inferno personale e con la propria natura omicida. »


    Progetti futuri

    Per gli anni 2009-2010 Sylvester ha in cantiere diversi progetti cinematografici. Senza accantonare la possibilità, in futuro, di dirigere un film biografico sullo scrittore di libri gialli e poeta Edgar Allan Poe, tra i possibili lavori dell'attore figurano un remake del celebre film Il giustiziere della notte, del 1974, interpretato da Charles Bronson. La notizia di questo progetto, dove Stallone ne curerebbe anche la regia, è stata resa al pubblico verso la fine del 2007.

    Nel febbraio del 2008 l'attore ha dichiarato di avere in cantiere anche un seguito di Cliffhanger, tanto che il titolo Cliffhanger 2: the dam in quel periodo era citato in diversi siti dedicati al cinema.

    Durante la campagna promozionale di John Rambo, avutosi nei primi mesi del 2008, Sylvester Stallone ha dichiarato di non essere, con quella pellicola, arrivato alla fine della saga. Mentre per il pugile Rocky il sesto capitolo è stato quello conclusivo, per il soldato Rambo il desiderio dell'attore sarebbe quello di interpretarlo ancora una volta, e soprattutto scrivere una nuova "avventura" a lui dedicata. Verso la fine del 2008 le voci su un possibile quinto capitolo sono state sempre più frequenti, anche la casa di distribuzione Lionsgate (produttrice del quarto capitolo) ha confermato una prossima uscita alle sale.

    Nel novembre dello stesso anno, oltre all'ennesima conferma dell'attore su Rambo e una sua possibile location in Bulgaria, i siti di tutto il mondo parlano di un Sylvester Stallone pronto a girare (l'inizio delle riprese sono fissate per febbraio 2009) The Expendables. Anche questa pellicola, oltre alla sua interpretazione, sarà diretta da lui stesso. Al film partecipano attori noti al pubblico, come Jason Statham, Jet Li, Dolph Lundgren, Eric Roberts e Mickey Rourke.



    Progetti mancati

    In una delle sue interviste, Stallone ha dichiarato di avere un piccolo rimpianto in ambito professionale: non aver girato un film sul manga ed anime giapponese Hokuto no Ken (in Italia Ken il guerriero). "Purtroppo ho conosciuto troppo tardi questo personaggio" ha detto, sembrando davvero dispiaciuto "la sua storia forte e drammatica e la sua onestà ed integrità mi hanno subito colpito, così come la sua determinazione ed il suo coraggio. Penso di avere molto in comune con lui". E conclude: "Se avessi trent'anni di meno mi sentirei onorato di impersonarlo in un film, oltretutto gli somiglio anche fisicamente''; peraltro Sly era convinto che sarebbe stata una grande occasione per fare finalmente un film con il suo amico-rivale Arnold Schwarzenegger, che avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Raoul.



    Vita privata

    Nel 1974 si sposa con l'attrice Sasha Czack, sua collega ai tempi in cui faceva l'usciere al Baronet. Da questo matrimonio Stallone ha due figli: Seargeoh "Seth", nato con una forma di autismo, e il secondogenito Sage Stallone. Sage, anche lui ha intrapreso la carriera di attore, ha avuto modo di recitare con il padre in due pellicole: Rocky V, dove interpreta la parte del figlio del protagonista, e Daylight - trappola nel tunnel. Dopo undici anni di vita coniugale la coppia entra in crisi e scelgono la via del divorzio.

    Nel 1985 conosce sul set di Rocky IV la modella e attrice danese Brigitte Nielsen. Appena ricevuto il divorzio dal matrimonio precedente, Stallone decide di sposarsi con la Nielsen, ma l'unione tra loro dura poco più di un anno.
    « Con Sly non mi sono mai illusa: avevo capito perfettamente che con lui non avrei mai potuto fare progetti per il mio futuro. Non eravamo così sicuri l'uno dell'altra. Lui mi aveva stordita, offrendomi uno stile di vita assolutamente straordinario.
    Per un po' mi lasciai trascinare dal vortice di quella vita, ma alla fine ne uscii con le ossa a pezzi. »

    (Brigitte Nielsen)

    È stata una separazione clamorosa, Jacqueline, la madre di Stallone accusa la Nielsen di avere una relazione sentimentale con la sua segretaria. Cifre da capogiro vorticano attorno al divorzio con la stessa velocità delle voci scatenate dai media verso la coppia.

    In seguito, dopo alcuni flirt con le modelle Angie Everhart, Janice Dickinson, Susan Anton, Naomi Campbell e Andrea Wieser, sposa nel 1997 Jennifer Flavin, conosciuta anni prima sul set di Rocky V, dove lei appare in una scena di pochi secondi. Sylvester e Jennifer hanno poi avuto tre figlie: Sistine Rose, Sophie Rose e Scarlet Rose.



    Non solo cinema

    Stallone si dedica anche all'arte, collezionando Magritte, Degas, Bacon e Rodin. Inoltre si dedica con un certo successo alla pittura surrealista. È anche un appassionato di tatuaggi e lettore di classici britannici e statunitensi, oltre che di Dante, ed è un grande ammiratore dell'artista e scienziato Leonardo Da Vinci. Nel 2004 investe nell'alimentazione, lanciando un'azienda di integratori per sportivi.
    « Sono circa 7-8 anni che ci penso, anche perché negli anni, per modificare il mio aspetto fisico in funzione di esigenze di copione, ho sperimentato molte soluzioni diverse sia sotto il profilo dell’allenamento che dell’alimentazione. Per Cliffhanger, ad esempio, ho dovuto potenziare gambe e spalle; per Rocky 3, ho ridotto il grasso corporeo al 2,8%; per Cop Land, invece, ho messo su 18 kg e perso ogni definizione muscolare. »


    Investe successivamente nell'editoria, dirigendo una rivista chiamata col suo soprannome più famoso: Sly.

    Sylvester è anche un appassionato di golf e calcio, soprattutto quello europeo (inglese in particolare). È infatti un tifoso dell'Everton F.C., squadra calcistica di Liverpool, che milita nella English Premier League, la massima serie inglese.



    Edited by michel@ - 13/9/2011, 23:57
  3. .



    Helena Rojo




    Nome: Helena Rojo
    Data di nascita: 18 Agosto 1944
    Città: Mexico DF
    Paese: Messico
    Stato civile: sposato
    Consorte: Benjamin Fernandez
    Ex-coniuge: Giovanni Ferrara, attore
    Bambini: Leo, Patrizia ed Elena
    Attore preferito: Marcello Mastroianni, Alain Delon, Al Pacino, Robert De Niro, Brad Pitt e Christopher Walking
    Attrice preferita: Bette Davis e Elizabeth Taylor
    Favorite produttore: Lucy Orozco, Carla Estrada, Ernesto Alonso
    Musicista preferito: Elvis Presley
    Cibo preferito: pesce
    Gli piace trascorrere le vacanze: in spiaggia
    Profumo preferito: Canale
    Altezza: 165 centimetri
    Professione: attrice


    Filmografia:

    "Inocente de ti" (2004) Telenovela .... Raquel / Rebeca
    "Amor Real" (2003) Telenovela .... Dona Augusta
    "Abrazame" (2000) Telenovela .... Damiana / Juliana Guillen
    "Ramona" (2000) .... Telenovela Doña Ramona Gonzaga Viuda de Moreno
    "Privilege of Love, The" (1998) Telenovela .... Luciana Duval
    "Buona gente" (1997) Telenovela .... Rebecca Balmori
    "Ritratto di famiglia" (1995) Telenovela .... Cecilia Marshall
    Night Lights (1994) film .... Tina
    "Intenzioni Secret, La" (1993) Telenovela .... Antonietta Alcantara
    Black Guerrero (1993) film .... Eva
    Anni di Greta, Los pseudonimo di Greta Years (1992) film .... Nora
    Luce sulle scale, A (1992) film .... Adriana Bernal
    Blind Death (1991) film .... Alisa
    Sfida della vita (1990) film .... Elena
    "Tradimento, Il" (1984) Telenovela .... Antonia Guerra
    Nella terra di Teti (1983) film
    "Strano modo di amore" (1981) Telenovela .... Isabella
    Mistero (1980) film .... Silvia
    I figli di Sanchez, Il (1978) film
    Successione, La (1978) film
    "Il tempo del silenzio, Il" (1978) Telenovela .... Barbara
    "Venganza, La" (1977) Telenovela .... Maria Olivares / Balmaseda Alexandra
    "Domani è un altro giorno" (1976) Telenovela .... Paola
    Grande avventura di Zorro, The (1976) film .... Elena
    Mary, Mary, Bloody Mary (1976) film .... Greta
    Casa del Sur, La (1976) film .... Elena
    Foxtrot Other Side of Paradise aka, The (1975) film .... Alexandra
    Nero come la notte aka Blacker Than the Night (1975) film .... Pilar
    Payo - un uomo solo contro il mondo (1974) film .... Lupe
    "Stranger in the Village" (1974) Telenovela
    I cani di Dio, La (1973) film .... Laura
    Aguirre, der Zorn Gottes aka Aguirre, furore di Dio (1972) film .... Inez
    Quegli anni (1972) film .... Carlota
    Mirage Mirage aka (1972) film
    Angeli e cherubini (1972) film .... Angela
    Victoria (1972) film
    Cubs, Los (1971) film .... Tere
    Una volta un uomo (1971) film
    Finale Fine alias "del partito (1971) film .... Elena
    Queen Bambola Bambola aka Queen (1971) film .... Laura
    Sapore di vendetta, aka Eye for an) Eye (1971 Movie .... Rina Pittman
    C'è sempre una prima volta (1969) film .... (Segmento "Isabel")
    Amigos, Los (1968) film
    Suicide Club, The (1968) film


    Teatro:

    10 il marito perfetto (2004) .... Dorothy
    Lezioni per sposarsi (2002) .... Leticia
    Sono infedele e non guardare a chi (2001-02) .... Joanna Ferrer
    Coppie Cena
    Mi sono innamorato di una strega
    La donna dai capelli rossi
    Sin sull'isola di capri
    Round Arpie
    Un'offerta immorale .... Cristina
    Io bugia, bugia, bugia tutti .... Silvia


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    Edited by marystefy - 13/5/2011, 21:54
  4. .

    QUI POSTEREMO I BACI PIU' BELLI DELLE TELENOVELAS




    STELLINA


    BETTY LA FEA

    CUORE SELVAGGIO



    Edited by Morena* - 30/1/2016, 16:17
  5. .

    ALESSANDRO PREZIOSI

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    Alessandro Preziosi (Napoli, 19 aprile 1973) è un attore italiano.


    Biografia


    Figlio di avvocati, laureato con 110 e lode in Giurisprudenza, frequenta l'Accademia dei Filodrammatici di Milano.
    Dopo il debutto in teatro nel ruolo di Laerte nell'Amleto, diretto da Antonio Calenda, lavora in televisione nella soap opera di Canale 5, Vivere e nella miniserie tv Una donna per amico 2, regia di Rossella Izzo. Lasciata la soap, dove ottiene il primo successo di pubblico, torna al teatro classico recitando nella Trilogia di Eschilo, sempre per la regia di A. Calenda, nelle vesti dell'Araldo in Agamennone e di Oreste in Coefore ed Eumenidi.
    Il grande successo però arriva con Elisa di Rivombrosa, serie televisiva in 13 puntate, per la regia di Cinzia TH Torrini, trasmessa nel 2003 da Canale 5, grazie alla quale vince un Telegatto come personaggio maschile dell'anno. La serie, ispirata a Pamela di Richardson e ambientata nel Piemonte del Settecento, racconta la storia d'amore tra la dama di compagnia Elisa Scalzi (Vittoria Puccini) e il conte Fabrizio Ristori. Nella seconda stagione è presente solo nelle prime due puntate, avendo deciso di tornare a dedicarsi al teatro con il Re Lear, per la regia di Calenda nel ruolo di Edmund, seguito dalla commedia musicale Datemi tre caravelle, in cui interpreta il ruolo di Cristoforo Colombo. Quest'innovativa piece, arricchita dalle musiche originali di Stefano Di Battista e da un buon cast di cantanti e attori, verrà replicata nel 2005 e 2006 nei principali teatri italiani e, grazie al sostegno del Ministero dei Beni Culturali, presentata su DVD in occasione delle celebrazioni colombiane all'estero.
    Nel 2004 è protagonista del suo primo film Vaniglia e cioccolato, regia di Ciro Ippolito, e della miniserie tv in sei puntate, Il capitano di Vittorio Sindoni, trasmessa da Rai Due; nella seconda stagione, in onda nel 2007, è presente solo nelle prime due puntate.
    Nel 2007 appare sul grande schermo con i film I Viceré di Roberto Faenza, tratto dal romanzo di Federico De Roberto, e La masseria delle allodole, tratto dal libro di Antonia Arslan e diretto da Paolo e Vittorio Taviani. Nel mese di settembre è chiamato a partecipare come voce narrante, insieme a Giannini, Guaccero e Fulco, all'evento La notte dell'Agorà sulla spianata del Santuario di Loreto, primo incontro dei giovani con Benedetto XVI.
    Nel 2008 torna in televisione su Rai Uno con Il commissario De Luca, 4 film tv, tratti dai romanzi di Carlo Lucarelli, regia di Antonio Frazzi. Il commissario De Luca, opera di elevato standard qualitativo, riceve in Italia il premio Kineo per il miglior film televisivo al Festival di Venezia 2008 e il gran premio internazionale Efebo D'Oro di Agrigento come miglior adattamento televisivo di un testo letterario, mentre ad Alessandro Preziosi viene assegnato l'Efebo D'Argento per la "magistrale interpretazione". Con questa realizzazione, l'attore vince anche il premio internazionale Golden Chest , assieme al regista Antonio Frazzi.
    Sempre nel 2008 è produttore e interprete di due importanti eventi teatrali: il melologo Il Ponte, scritto da Pennisi con musiche di Di Battista, e l'Amleto, riduzione dell'omonima tragedia di Shakespeare su testi di Eugenio Montale. Il melologo, attraverso le ansie di un semplice operaio, fa rivivere la storia e le storie del Sud; presentato in anteprima a maggio a Roma in occasione del Workshop Lavoro e Creatività, a settembre viene riproposto a Reggio Calabria fra gli appuntamenti del Settimo Laboratorio Internazionale di Architettura. L'Amleto debutta a luglio al Teatro Romano di Verona, prima tappa di un'applaudita tournée estiva che tocca Cremona, Alessandria, Pietrasanta, Capena e Taormina; accanto a Preziosi: Franco Branciaroli (Re Claudio), Carla Cassola (Regina Gertrude), Silvio Orlando (Polonio), per la regia di Armando Pugliese. Nel mese di luglio, a coronamento dell'impegno in ambito teatrale, gli viene attribuito il Talento d'Oro nella prima edizione del Premio Franco Martini: un teatro una vita.
    Sul fronte cinematografico, Preziosi è fra gli interpreti del film Il sangue dei vinti , tratto dal controverso saggio storico di Giampaolo Pansa, per la regia di Michele Soavi, con Michele Placido protagonista. Il film è stato presentato come evento speciale nell'ottobre 2008 alla Festa del Cinema di Roma.
    L'Amleto con Preziosi ed una compagnia di attori sia giovani che di lunga carriera (Carla Cassola, Francesco Biscione, Ugo Maria Morosi, Silvia Siravo), viene rappresentato con successo nel corso di una doppia tournée (stagioni 2008/2009 e 2009/2010) che raggiunge i teatri di 50 città e cittadine italiane. Nell'estate 2009, a conferma del continuo sostegno dei valori civili e culturali, la società di produzione teatrale Khora di Alessandro Preziosi e Tommaso Mattei, cura la messa in scena di Il Sapore della Cenere di Ariel Dorfman, tratto da Speak truth the Power di Kerry Kennedy, ed inaugura il Festival shakespeariano di Verona 09 con un'innovativa La Dodicesima Notte, in cui Luca De Filippo diretto da Armando Pugliese si cimenta per la prima volta con il Grande Bardo. A settembre 2009 Preziosi gira Mine vaganti, commedia ambientata nel Salento con Riccardo Scamarcio ed Ennio Fantastichini, diretta da Ferzan Ozpetek, nelle sale nel marzo 2010. Nel gennaio 2010 impersona con successo Sant'Agostino in una miniserie di Raiuno del ciclo Imperium. Grazie al suo intenso Amleto, Alessandro Preziosi riceve il Premio Gassman - Teatranti dell'anno 2010, l'unico premio teatrale italiano in cui e' il pubblico, ad assegnare gli Awards agli artisti distintisi sul palcoscenico. Riceve, inoltre, il riconoscimento Ciak d'Oro Stile d'Attore e il Premio Primavera del Cinema italiano per l'interpretazione del personaggio di Antonio nel premiato film Mine Vaganti di Ozpetek.



    Vita privata

    Alessandro Preziosi è legato sentimentalmente all'attrice Vittoria Puccini dalla quale, nel 2006, ha avuto una figlia, Elena. Preziosi ha anche un altro figlio, Andrea

    Rappresentazioni Teatrali


    La dodicesima notte di William Shakespeare, regia Armando Pugliese, con la partecipazione straordinaria di Luca De Filippo nelle vesti di Malvolio e con Maria Laura Baccarini, Carla Cassola, Edoardo Siravo e Silvia Siravo - Musiche originali di Ludovico Einaudi - Prodotto da Khora di Alessandro Preziosi e Tommaso Mattei - Prima nazionale Teatro Romano di Verona (7-11 luglio 2009)
    Il sapore della cenere di Ariel Dorfman tratto da Speak truth the power di Kerry Kennedy, prodotto da Alessandro Preziosi e Tommaso Mattei per Khora. Piera degli Esposti, Enrico Lo Verso e Alessandro Preziosi presenti in video. Regia Juan Diego Puerta Lopez - Teatro Eliseo (Roma, 19 maggio 2009)
    Amleto di William Shakespeare, regia di Armando Pugliese, produzione Khora Teatro - Ruolo: Amleto con S. Orlando (Polonio) e F. Branciaroli (Claudio)- Prima nazionale Teatro Romano di Verona (1-5 luglio 2008); tournée nazionale 2008/2009 e 2009/2010
    Il Ponte - monologo - di C.Pennisi e M.Durante - regia di A.Preziosi - Musiche di S.Di Battista - Produzione Khora Teatro - Auditorium Conciliazione di Roma (2008)
    Datemi tre caravelle - Commedia musicale di C.Pennisie M. Durante, musiche di S. Di Battista, produzione Khora Teatro - Ruolo: Cristoforo Colombo (2005-2007)
    Re Lear di William Shakespeare, regia di Antonio Calenda - Ruolo: Edmund - Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia (2004-2005)
    Ducato rosso sangue di Sabina Neri, regia di P. Martini - Ruolo: Filippo
    Agamennone di Eschilo, regia di Antonio Calenda - Ruolo: Araldo Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia (2001)
    Coefore di Eschilo, regia di Antonio Calenda - Ruolo: Oreste - Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia (2001)
    Eumenidi di Eschilo, regia di Antonio Calenda - Ruolo: Oreste - Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia (2003)
    Le ultime ore di A.I. di Tommaso Mattei, regia di Alessandro Preziosi - Monologo – Taormina
    Tango di una vita, regia di Patrik Rossi Castaldi - Teatro Parioli
    Amleto di William Shakespeare, regia di Antonio Calenda - Ruolo: Laerte - Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia (1998)
    Cyrano di Bergerac di Edmond Rostand, regia di Corrado d'Elia - Ruolo: Cristiano
    Risvegli di primavera di E. Weideking, regia di De Monticelli - Teatro Filodrammatici di Milano
    L'aio dell'imbarazzo di R. Giraudi - Teatro Filodrammatici di Milano
    La strana quiete di Roberto Mainardi - Teatro Franco Parenti di Milano
    Monologhi di Alessandro Baini - Teatro Piccolo di Milano
    Trappola per topi di Agatha Christie - Teatro Cilea di Napoli



    Cinema


    A Lele, regia di Giulio Reale (2001) - ruolo: Emanuele "Lele" Scieri
    Vaniglia e cioccolato, regia di Ciro Ippolito (2004) - ruolo: Andrea
    La masseria delle allodole, regia di Paolo Taviani e Vittorio Taviani (2007) - ruolo: Egon
    I Viceré, regia di Roberto Faenza (2007) - Anche miniserie TV su RAI 1(2008) - ruolo: Consalvo Uzeda di Francalanza
    Il sangue dei vinti, regia di Michele Soavi (2008) - Anche miniserie TV su RAI 1(2009) - ruolo: Ettore Dogliani
    Mine vaganti, regia di Ferzan Ozpetek (2010) - ruolo: Antonio Cantone
    Maschi contro femmine, regia di Fausto Brizzi (2010) - in produzione - ruolo: Diego


    Televisione


    Vivere, registi vari - Soap opera (1999-2001)
    Una donna per amico 2, regia di Rossella Izzo - Miniserie TV (1999)
    Elisa di Rivombrosa, regia di Cinzia TH Torrini - Serie TV (2003/2004)
    Il capitano, regia di Vittorio Sindoni - Miniserie TV (2004)
    Elisa di Rivombrosa 2, regia di Cinzia TH Torrini - Serie TV (2005)
    L'uomo che rubò la Gioconda, regia di Fabrizio Costa - Film TV (2006)
    Il capitano 2, regia di Vittorio Sindoni - Miniserie TV (2007)
    Il commissario De Luca, regia di Antonio Frazzi - 4 Film TV (2008)
    Sant'Agostino, regia di Ch ristian Du guay - Miniserie TV (2009) - In Italia in onda nel 2010 su Rai Uno





    Curiosità

    È direttore artistico della LINK ACADEMY, Accademia Europea d'Arte Drammatica, presso la Link Campus University di Roma (2010).
    Nel 2008 ha interpretato il cortometraggio L'alchimia del gusto (7'), diretto da Edo Tagliavini e prodotto da Pasta Garofalo, un progetto innovativo di product placement via web.
    Ha partecipato come ospite speciale ad una delle puntate della sit-com Buona la prima con protagonisti Ale e Franz.
    Festival di Sanremo 2005, il venerdì, dedicato agli abbinamenti VIP, ha accompagnato come pianista e cantante Nicky Nicolai e Stefano Di Battista Jazz Quartett nell'esecuzione di Che mistero è.
    È autore delle ballate che si ascoltano nel film La seconda notte di nozze (2005), regia di Pupi Avati.
    Ha inciso un disco di musica sudamericana.
    Ha vinto in una puntata di Beato tra le donne nel 1996 a 23 anni, condotta da Paolo Bonolis, con il nome di Axel Preziosi.









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    Edited by michel@ - 14/9/2011, 00:53
  6. .

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    Grecia Colmenares & Victor Camara


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    Topazio




    Trama


    La telenovela racconta le vicende di due bambini, nati durante la stessa notte di tempesta, uno in una povera capanna e l'altro nella ricca villa dei signori Sandoval. Domitilla, una signora del paese, dove aver fatto venire alla luce il maschietto forte e sano, figlio dei contadini e rimasto orfano (il padre era morto sul lavoro qualche giorno prima, la madre è morta di parto), viene chiamata per assistere la signora Bianca che sta partorendo ma qualcosa va storto, la bambina non piange, purtroppo è nata morta. D'accordo con la signora Laura, governante di casa Sandoval, e spaventata dalla prospettiva che il padrone, Don Aurelio, avrebbe ripudiato sua moglie per aver dato alla luce una bambina senza vita, quando lui avrebbe accettato solamente un maschietto, mossa dalle più buone intenzioni e con la volontà di dare una famiglia a quel povero orfanello, scambia i bambini nelle culle e riferisce al padrone che il suo bambino, maschio, è nato forte e sano. Ritorna poi alla sua capanna, portando con sè il corpo senza vita della bambina che, dopo qualche ora, miracolosamente, inizia a piangere con un filo di fiato. Domitilla è spaventata, non sa come potrebbe reagire Don Aurelio ed, oltretutto, si accorge che la bambina è cieca e che probabilmente non sopravviverà. Decide così di tacere, non sapendo, invece, che quella bambina vincerà la sua battaglia sulla morte. Passano gli anni, lo scambio delle culle è rimasto segreto per tutti, ad eccezione di Laura, Domitilla e della signora Bianca, al quale Laura ha confidato la verità, quando non ha più trovato i propri orecchini di topazio, che Laura aveva consegnato a Domitilla in cambio del suo silenzio. E sono proprio i topazi degli orecchini ad aver dato il nome a quella che ormai è diventata una bella ragazza, Topazio, che è cieca, sì, ma capace di spostarsi e di percepire il mondo molto meglio di chi possiede il dono della vista. Anche Gianluigi è cresciuto, è diventato medico, è fidanzato, come da decisione familiari mai contrapposte, con la propria cugina Jolanda e decide di trascorrere un periodo di vacanza in quella fattoria che non fu più abitata dal periodo della sua nascita. Nei boschi incontra così Topazio e ne rimane affascinato, tanto da mettere a repentaglio il suo fidanzamento e far accorrere in campagna anche la zia e la fidanzata. Ma l'attrazione che i due ragazzi provano uno verso l'altra è troppo forte, anche se il loro amore è contrastato da tutti, soprattutto da Don Aurelio, che non conosce la verità e crede che quella ragazza non sia altro che una povera contadina, ignorante e cieca, e da Martino Buitriaco, l'ex medico del paese, vero e proprio orco, sfigurato in viso per essersi ustionato salvando la vita di Topazio bambina e che da quel momento la considera come di propria proprietà, negandole anche la possibilità di un'operazione agli occhi che le avrebbe potuto ridare la vista. Gianluigi, però, è determinato: va visitare Topazio da un suo amico oculista e, prospettandole un roseo futuro, la sposa in gran segreto, trascorrendo con lei una meravigliosa notte d'amore. Il giorno dopo parte, per andare a cercare la casa dove avrebbero abitato, ma, preoccupato dalla presenza ingombrante di Martino Buitriaco, che Topazio ha sempre venerato come un maestro e ammirato come un padre, essendo all'oscuro delle sue intenzioni, porta Topazio a casa propria, di nascosto dal padre in viaggio d'affari, consegnandola alle cure della madre. Don Aurelio, però, rientra in anticipo, trova Topazio in casa propria e la trascina via, senza rivelare a nessuno il luogo dove ha portato la ragazza; si mobilitano tutti, quindi, alla sua ricerca senza riuscire a trovarla. Quando Gianluigi rientra, venuta a scoprire la cosa, fa scoppiare una lite furibonda con il padre, rivelando il proprio matrimonio. Laura e Domitilla a quel punto non possono più tacere e rivelano cosa successe quella notte di oltre vent'anni prima; Don Aurelio, sconvolto, confida allora di aver portato Topazio a casa di Martino Buitriaco, dove Gianluigi correrà a prenderla per ricondurla in casa propria e dare modo anche a lei di conoscere la sconvolgente verità. Tutto sembra essere tornato a posto ma Topazio inizia ad accusare degli strani malesseri che, una volta capitane la ragione, la fanno fuggire di casa. Gianluigi è confuso, cerca di parlare ma lei è sempre più strana poi, ad un certo punto, le rivela di essere incinta ma di non essere sicura che lui sia il padre; non sa, infatti, raccontargli cosa sia successo durante quella notte trascorsa a casa di Martino, quando lui si è fatto aventi, rivelandole anche la propria deformità, e lei svenne. Gianluigi prova sentimenti contrastati, vorrebbe ancora costruire la propria vita insieme alla moglie ma su una cosa è sicuro di non cedere: pur nel dubbio, il bambino non lo vuole, gli farebbe ricordare quella brutta esperienza. Topazio non accetta e alla scelta impostagli dal marito predilige la creatura che porta in grembo, così parte per la città, aiutata da Domitilla e, appena giunta nella capitale, si sente male e viene trasportata in un ospedale di suore; il suo bambino è in pericolo ma i medici riescono a salvarlo. Nel frattempo anche la famiglia Sandoval torna in città: Gianluigi inizia a lavorare in un ospedale, rimandando il progetto familiare di apertura di un ambulatorio privato, Aurelio cerca di camuffare il proprio turbamento mentre Bianca cerca in tutti modi di ritrovare la figlia persa di nuovo. La fortuna aiuta la donna che le fa incontrare nuovamente Topazio presso le suore che tanto l'avevano aiutata, e madre e figlia finalmente si avvicinano. Se da un lato le cose migliorano, dall'altro sembrano sempre andare peggio: tutti i tentativi che sono stati fatti per cercare di far riconciliare Topazio e Gianluigi sono stati vani perché il ragazzo continua a rinnegare il figlio di Topazio ed, anzi, arriva addirittura a far annullare il suo matrimonio con lei; Aurelio continua a considerare solo Gianluigi come proprio figlio, continuando a mostrare indifferenza nei riguardi di Topazio che infatti fa promettere alla madre di non rivelare nulla in famiglia circa la propria imminente operazioni agli occhi, concordata con il medico che la visitò tempo prima. Così fu: Daniele Andrade opera Topazio, le restituisce la vista, e, mosso da un profondo sentimento, la porta a casa propria perché la propria madre le potesse insegnare a leggere e scrivere. Durante la sua assenza da casa, la signora Bianca aveva preso l'abitudine di prendere con sé il nipote Maurizio e di portarlo in casa Sandoval per riuscire a incidere la dura scorza del marito; riesce nell'intento proprio un giorno in cui Topazio rincasa in anticipo e non trova il bambino: da quel giorno a Bianca sarà concesso di vedere il bambino solo presso l'alloggio di Topazio e non altrove. Aurelio si era però abituato a trovare il nipotino in casa propria e, pur cercando di mascherare l'affetto che provava, va a cercare Topazio dicendole di lasciare che il bambino frequentasse la sua casa; l'uomo era convinto che la figlia fosse ancora cieca così, pur usando parole dure, si sorprende e viene sorpreso mentre cerca di dare un bacio al nipotino. Topazio a quel punto, gli rivela di non essere più cieca, lo chiama papà per la prima volta, lo perdona di tutto il male che le ha fatto ed accetta di frequentare la sua casa, insieme a Maurizio. Durante quei giorni pieni di emozioni, per volere di Daniele, innamorato di lei ma pronto a farsi da parte nel caso ci fossero possibilità di una riconciliazione tra Topazio ed il suo amico, si ritrova impiegata presso lo stesso ospedale dove lavora Gianluigi, ora fidanzato con la fredda Valeria. Il caso vuole, poi, che Gianluigi conosca Maurizio, finito in ospedale dopo un banale incidente domestico e soccorso proprio dal giovane; la curiosità lo spinge a cercare segni di somiglianza nel bambino. Le cose sembrano migliorare leggermente quando si ripresenta in città Martino Buitriaco, vecchio amico del padre di Valeria ed ospitato, all'insaputa di tutti, proprio in casa della stessa. Martino, che sa che ora Topazio ha recuperato la vista, vuole operarsi al volto nonostante il parere contrario del medico; nel frattempo, pensa bene di reclamare la paternità di Maurizio, provocando un brusco dietro-front nell'atteggiamento di Gianluigi, che stava quasi convincendosi che quel bambino potesse essere figlio suo. Topazio, amareggiata, si fidanza ufficialmente con Daniele e contrasta con tutte le sue forze tutti gli attacchi di Martino che, dopo l'operazione, portata brillantemente a termine proprio da Gianluigi, per il sopravvenuto malore del padre di Valeria, sembra riprendersi a perfezione quando un nuovo, devastante infarto, gli fa capire che la sua vita è giunta a termine; chiede, quindi, un colloquio con Gianluigi, al quale rivela che quella notte di cui Topazio non ricorda nulla, lui non violò in alcun modo Topazio, con la conseguenza che il figlio della ragazza era anche suo figlio. Gianluigi, in preda ai sensi di colpa, ora vuole a tutti i costi riconquistare Topazio e ricominciare con lei e con il figlio una nuova vita insieme; Topazio non vuole, però, perché è ormai fidanzata con Daniele, che non ama ma verso il quale nutre una profonda gratitudine. Gianluigi comincia a frequentare il figlio all'insaputa di Topazio e con la complicità dei familiari e di Domitilla, affezionandosi sempre di più al bambino e soffrendo profondamente per la separazione da lui e da Topazio. Anche Topazio soffre per la lontananza dal suo amato ma non riesce a lasciare il giusto e buono Daniele, l'unica persona che le ha donato un amore incondizionato; rimane, inoltre, profondamente turbato nello scoprire che Gianluigi ha frequentato Maurizio perché questo voleva dire che farlo soffrire, portandoglielo via. Nel frattempo è tutto pronto per il matrimonio di Topazio e Daniele, manca solo la firma di Gianluigi su un documento; Gianluigi, però, preso dai sensi di colpa, dopo aver dato il definitivo addio a Topazio ed al bambino e poco prima di firmare, ha un malore che lo rende cieco. Tornato a casa, assistito da Laura e dalla zia, ascolta una discussione tra quest'ultima e Valeria, dove apprende che Valeria è stata complice di Martino Buitriaco dal primo all'ultimo giorno. Dopo aver cacciato la sua ex fidanzata, decide di rifugiarsi in campagna, in compagnia soltanto dei ricordi che quei luoghi suscitavano in lui. Nel frattempo Daniele assiste, non visto, ad un pianto di Topazio e improvvisamente capisce che lei è ancora innamorata di Gianluigi; la lascia libera, quindi, di tornare da lui e di formare con lui una nuova famiglia. Topazio torna in campagna, si chiarisce con Gianluigi, fugando tutti i suoi sensi si colpa e facendo in modo di far guarire la cecità di Gianluigi, dovuta proprio al peso che si portava dietro a causa degli sbagli compiuti. Topazio e Gianluigi, quindi, si sposano nuovamente e partono felici per la luna di miele.



    Descrizione


    Topazio (Topacio) è stata una telenovela venezuelana prodotta da Radio Caracas Televisión nel 1984.
    Protagonista della telenovela è l'attrice venezuelana Grecia Colmenares, affiancata da Victor Camara, anche lui venezuelano.
    In Italia la telenovela è andata in onda su Retequattro dal novembre 1989 al luglio 1990, ottenendo un grande successo e ascolti altissimi: una media di 4.000.000 di telespettatori per pomeriggio e superando i 5.000.000 nel mese di luglio, quando vennero trasmesse in prima serata le ultime puntate. La telenovela è stata poi replicata con successo durante il 1991, nel 1994 e nella primavera del 1998 senza essere mai acquistata da nessuna emittente locale. Il serial ha vinto nel 1990 il Telegatto come miglior telenovela.
    Il personaggio di Giuliano, l'amico di Topazio un po' fuori di testa, è interpretato dall'attore Carlos Camara Jr., fratello dell'attore Victor Camara, l'interprete del protagonista maschile.
    La telenovela, di enorme successo, è in realtà il remake di una produzione venezuelana del 1970, dal titolo di Esmeralda, interpretata da Lupita Ferrer e Josè Bardina di 597 episodi. A sua volta, inoltre, è stata la base di due ulteriori remake, "Esmeralda" del 1997, produzione messicana con protagonisti Leticia Calderon e Fernando Colunga, e un'ulteriore produzione brasiliana del 2004, inedita in Italia.



    Interpreti e personaggi


    Grecia Colmenares: Topacio
    Víctor Cámara: Jorge Luis
    Carlos Montilla: Rafaelote
    Mahuampi Acosta: Eulalia
    Alberto Álvarez: Índio Carvallo
    Nohely Arteaga: Valeria
    Arturo Calderón: Fermín
    Carlos Cámara Jr.: Cirilo
    Carolina Cristancho:
    Zoe Ducos: Sor Piedad
    Freddy Escobar: Humberto
    Lino Ferrer: Alberto
    Chony Fuentes: Hilda
    Pedro Lander: Evelio
    Alberto Marín: dottor Martín Buitrago
    Carlos Márquez: Aurelio
    Amalia Pérez Díaz: Domitila
    Rosario Prieto: Doña Pura
    Jeannette Rodríguez: Yolanda
    Lourdes Valera: Violeta
    Carlos Villamizar:
    Cecilia Villarreal: Blanca
    Henry Zakka: dottor Andrade




    Colonna sonora

    La sigla italiana è la canzone Piccola e fragile di Drupi cantata in una nuova versione nel 1989, rispetto alla versione originale del 1975 mentre le musiche della versione italiana portano la firma di Stelvio Cipriani.



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    Edited by marystefy - 17/11/2010, 20:36
  7. .

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    BABY LOONEY TUNES

    Nati negli anni '30 nella Warner Bros Factory, i Looney Tunes hanno subito riscosso un grande successo. Personaggi come Bugs Bunny, Wily Coyote, Titti e Silvestro , Daffy Duck hanno divertito intere generazioni e vinto ben 2 Oscar.
    Se Daffy Duck e Bugs Bunny sono dei veri "pericoli pubblici" da grandi, figuratevi cos'erano da piccoli: delle vere pesti. I Baby Looney Tunes vivono in una grande casa piena di giocattoli e ne combinano di tutti i colori. Proprio per questo piacciono da matti a tutti. Disegnato apposta per i bimbi in etá prescolare, il cartone unisce la forza di un classico alla tenerezza e alla "moderna" simpatia dei Looney Tunes con il cuccio e il pannolino. Baby Bugs e i suoi amici Daffy, Lola, Taz, Silvetro e Titti esplorano il mondo per la prima volta e invitano gli spettatori a seguirli nelle nuove puntate. La serie è composta da 39 episodi ed è stata trasmessa per la prima volta su Cartoon Network nel settembre del 2002, mentre in Italia è andata in onda su Italia 1, nel giugno 2003 e di volta in volta nelle varie emittenti.



    Edited by michel@ - 21/10/2011, 22:10
  8. .
    ti ricordi la nonnina sveniva ogni volta che lo vedeva :ihih: :ihih: :ihih: :ihih:
  9. .

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    Mayra Alejandra




    Mayra Alejandra Rodriguez Lezama, in arte Mayra Alejandra (Caracas, 7 maggio 1958), è un'attrice venezuelana.
    In Italia ha goduto di una certa popolarità negli anni '80 grazie a telenovelas come "Leonela", "Luisana Mia", "La provinciale", "Marta" e "Cuori nella tempesta" che pur essendo trasmesse dai circuiti locali, le permisero di essere conosciuta dal grande pubblico al punto di essere ospitata anche al "Maurizio Costanzo Show". Figlia della nota scrittrice di telenovelas Ligia Lezama, quando compì 17 anni, vedendo in tv la telenovela “Valentina” (1975) disse a sua madre che le sarebbe piaciuto prendere parte al cast. In seguito ad un provino ottenne il piccolo ruolo di una cameriera che le diede la possibilità di farsi notare; terminate le riprese le offrirono la sua prima parte da protagonista: "Angélica" (1976) al fianco dell'attore e cantante José Luis Rodríguez meglio conosciuto come "El Puma". In seguito continuò a girare telenovelas lavorando con importanti attori del genere: oltre a El Puma, Jean Carlos Simancas, Raúl Amundaray, Renato Gutiérrez e Carlos Olivier. Fra le telenovelas que Mayra ricorda in modo particolare figurano “Luisana Mía” e "Leonela", telenovela che la fece diventare famosa in tutto il mondo (Italia compresa). Venne inoltre contattata per interpretare nel nostro paese la miniserie di Rai Uno "Passioni" (1987) ma il progetto non si concretizzò.
    Gli ultimi lavori della Alejandra giunti in Italia sono "Una donna in vendita", "Valeria" e "La donna proibita", le prime due andate in onda su Retequattro in orario mattutino nei primissimi anni '90 e l'ultima distribuita solo nelle reti locali.


    Biografia

    "Harina de otro costal" (2010) Telenovela …. Carmencita
    "Con toda el alma" (2005) Telefilm …. Isabel Morelli
    "La estrambótica Anastasia" (2004) Telenovela …. Yolanda Paz
    "Hechizo de amor" (2000) Telenovela …. Raquela Valderrama
    "Amor de papel" (1993) Telenovela …. Leticia
    "La donna proibita" (1991) Telenovela …. Irene Rivas
    "Valeria" (1987) Telenovela …. Valeria
    "Una donna in vendita" (1986 ) Telenovela …. Angélica Villar
    "Manón" (1986) Telenovela …. Manón
    "Leonela" (1983) Telenovela …. Leonela Ferrari
    "Cuori nella tempesta" (1983) Telenovela …. Esperanza Acuña
    "Marta" (1982) Telenovela …. Marta Galván
    "Amada mía" (1982) Telenovela …. Amada
    "Jugando a vivir" (1982) Telenovela …. Victoria La Rosa
    "Luisana mía" (1981) Telenovela …. Luisana Narval de Bernal
    "El esposo de Anaís" (1981) Telenovela …. Anaís
    "La provinciale" (1980) Telenovela …. Rosa Campos
    "Camila" Telenovela …. Camila
    "Residencia de señoritas" (1978) Telenovela
    "El ángel rebelde" (1978) Telenovela
    "Piel de zapa" (1978) Telenovela …. Paulina
    "Mariela Mariela" (1977) Telenovela …. Mariela
    "La hija de Juana Crespo" (1977) Telenovela …. Diana
    "Tormento" (1977) Telenovela …. Amparo
    "Carolina" (1976) Telenovela ….Carolina Villacastín
    "Angélica" (1976) Telenovela …. Angelica
    "Valentina" (1975) Telenovela …. Marita


    Curiosita'

    Mayra Alejandra ha avuto un figlio di nome Aaron, dall'attore messicano Salvador Pineda, noto in Italia per aver interpretato a sua volta diverse telenovelas come "Il diritto di nascere", "Cuore di Pietra", "La mia piccola solitudine", "Il magnate", "Micaela", "Esmeralda".




    Edited by giusy.76 - 14/9/2014, 23:24
  10. .
    E' BELLISSIMO DOVE MI PIACE DI PIU' è IN BATTICUORE FORSE XKè è PIU' MATURO :emozionata:
130 replies since 2/6/2010
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