I Grandi classici “Regina”

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    I Grandi classici

    “Regina”



    Nel 2015 saranno venti anni dalla prima messa in onda in Messico della telenovela Regina. Prodotta nel 1995 da Televisa, La Dueña (“La Padrona”), questo il titolo originale, diventerà un grandissimo successo della stagione. La produzione si basa sulla versione originale venezuelana del 1972, La Doña, dalla quale la televisione messicana aveva già tratto un suo adattamento nel 1978, Domenica Montero, con Iran Eory (“Anima Persa”) e Rogelio Guerra (“Anche i Ricchi Piangono”). La storia verrà poi ripresa nel 2001 dal canale brasiliano SBT che ne trarrà un rifacimento dal titolo Amor e Odio. L’edizione 1995 vede come protagonisti Angelica Rivera e Francisco Gattorno, attore cubano qui al suo primo ruolo da protagonista in una telenovela messicana. Con loro Cynthia Klitbo (“Il Privilegio di Amare”), Eduardo Santamarina e Salvador Sánchez (“Il Peccato di Oyuki”) nei ruoli degli antagonisti; e ancora, Norma Herrera, Rosita Quintana, Raúl Ramírez, Josefina Echánove, Marco Uriel e Paty Díaz.



    Regina - Santamarina-KlitboLa storia comincia con le imminenti nozze della protagonista, Regina Villareal, una ragazza dolce, gentile e molto ricca grazie alla fortuna che le hanno lasciato i genitori morti anni prima in un incidente. Vive in una splendida casa a Città del Messico con sua zia Berenice, a cui vuole bene come se fosse la sua vera madre, alla cugina Laura e alla tata Martina. Il promesso sposo è Maurizio, un giovane intraprendente e bello, in realtà interessato solo al suo patrimonio e che intrattiene una relazione con Laura. Questa, infatti, dietro modi e sorrisi affettuosi, nasconde una profonda invidia verso la cugina per quello che ha: ricchezza, fascino e l’amore di tutti quelli che le sono accanto, sua madre per prima. Maurizio però ha dei guai con la legge e decide di scappare, lasciando Laura che lo insegue inutilmente all’aeroporto, ma soprattutto abbandonando Regina all’altare. Il trauma, la vergogna e la disillusione sono devastanti per la ragazza che aveva riposto nel fidanzato tutto il suo futuro, al punto di modificarne il carattere.
    Amareggiata, va a vivere in un’azienda agricola di sua proprietà, “Le Campanelle” (Los Cascabeles) dove si trasferiranno pure le parenti e Martina. Durante la prima terribile notte, mentre sulla tenuta si abbatte un violento temporale, Regina urla tutta la sua rabbia, giurando a Dio che non si sarebbe più fatta abbattere da niente e da nessuno, in quanto lei è la padrona della sua vita. Da lì in poi, la ragazza assumerà un comportamento fiero ma anche duro, arrogante, privo di sentimenti verso chiunque. Conosce Antonio (Macario in originale), l’uomo che si era occupato dell’azienda fino al suo arrivo, e nonostante non ne gradisca i modi prepotenti e la brutta fama, lo tiene vicino come suo braccio destro. Facendosi vedere spesso con lui e a causa dei modi sgarbati che adotta in ogni circostanza, presto nel paese di San Ignacio la soprannominano “la vipera”. Ma Regina non si cura di queste voci e comincia ad amministrare personalmente la fazenda, con l’aiuto del signor Anselmo, un buon uomo innamorato di Berenice. La donna prova per lui una simpatia ma nulla di più, essendo concentrata a badare alle irruenze della figlia Laura e a gestire il nuovo temperamento di Regina. Inoltre è ancora legata al ricordo di un amore passato che la riconduce alla fazenda dei vicini, “Il Cigno Bianco” (Los Encinos, “Le Querce” in originale), dove tornano a vivere Giuliano (José Maria) e i suoi genitori, l’altezzosa Emma e il cordiale Emiliano (Severiano).



    Reegina - Gattorno-RiveraGiuliano e Regina si conoscono e il ragazzo se ne sente attratto, cercando di scorgere il lato buono che è in lei. Intanto Laura si incapriccia di lui, mentre Antonio si infatua della sua padrona e insieme decideranno di tenerli separati in tutti i modi. Ma Regina, dopo un approccio burrascoso e scortese, finisce per cedere alla sensibilità di Giuliano. Avrà però un’altra persona che le andrà contro: Emma, che non la apprezza, preferendo Laura che fin da subito si è presentata a lei come una ragazza amorevole. Ma la sua vera indole non tarda a manifestarsi e un crimine commesso prima di recarsi a “Le Campanelle” continuerà a tormentarla, facendole commettere un altro omicidio. Giuliano e Regina si ameranno e si lasceranno, a causa di malintesi, della pessima reputazione di lei e del ritorno di Maurizio deciso a riconquistarla. La situazione precipita quando Antonio rapisce Regina, segregandola in un sotterraneo. Sarà proprio Emma a salvarla, in quanto lei e Antonio hanno un segreto del passato che li lega. Laura intanto perde del tutto la ragione e si suicida. Alla fine Regina potrà sposare il suo Giuliano e saprà farsi amare da tutti come la ragazza sensibile e generosa che in fondo non ha mai smesso di essere.



    Regina è una telenovela romantica, ricca di colpi di scena, con una protagonista che, da un certo punto in poi, tira fuori un carattere indomito e autoritario. Senza dubbio la Rivera ha dimostrato di essere una valida interprete per questo ruolo, affiancata da un cast altrettanto preparato e affiatato. La storia procede in maniera avvincente, senza troppi momenti di stanca o allungamenti eccessivi e molte delle trame secondarie risultano piacevoli. Nel complesso si tratta di una produzione che ha giustamente lasciato il segno, diventando un classico del genere e ricordato come il lavoro migliore della Rivera. Non sono mancate però alcune critiche. Il cambiamento di Regina appare fin troppo brusco oltre che, in qualche modo, eccessivo. L’essere piantata sull’altare, per quanto possa essere sconvolgente, non giustifica un cambio così radicale della personalità. La protagonista si converte in una persona non solo amareggiata ma anche maleducata e intransigente, persino con le persone che le hanno sempre voluto bene, come la zia e Martina. Inoltre passa da essere da fanciulla ricca e sdolcinata, che de “Le Campanelle” conosceva poco o niente (tanto che all’inizio pensa addirittura di venderla) ad amministratrice pronta e preparata nel giro di pochissimo. E’ chiaro che la trasformazione del carattere sia la molla per far partire tutta la vicenda, ma si ha l’impressione che si passi da un estremo all’altro che si poteva evitare magari non calcando troppo all’inizio sulla protagonista presentata come se fosse una regina di un mondo fatato. E’ anche vero che proprio perché tanto romantica e sognatrice, aveva affidato a Maurizio tutta se stessa, si ritrova non solo umiliata all’altare, ma di fatto senza quello che aveva assunto come unico centro della sua vita.
    La Klitbo porta in scena una Laura scaltra e tesa, accentuandone la malizia ma anche il nervosismo che sfocerà presto in veri attacchi isterici, fasciata in tute che ne esaltano la magrezza e, in qualche modo, il suo essere provocante. Laura non si farà scrupolo di portarsi a letto più di un uomo, senza però riuscire a sedurre l’unico a cui è interessata, anche solo per il gusto di strapparlo alla cugina. Eppure, a ben vedere, di tutto questo nella telenovela non vi è traccia. Laura è lasciva ma non si vede nulla di disinibito per tutte le 95 puntate (da 45 minuti). Anche tra Giuliano e Regina, pur essendoci alchimia, la tensione non esplode mai realmente in vera passione, risultando in qualche modo “frenata”.
    Regina - Soy tu duenaProbabilmente tutto questo è dovuto al periodo in cui La Dueña venne prodotta, da una casa come Televisa sempre piuttosto attenta a ciò che manda in onda. Da qui il confronto con il remake del 2010, Soy Tu Dueña, con Lucero (“Quando arriva l’Amore”), Fernando Colunga (“Esmeralda”) e Gabriela Spanic (“La Usurpadora”) nei ruoli che furono di Rivera, Gattorno e Klitbo, appare quasi inevitabile. Questa nuova versione può lasciare un po’ perplessi in quanto i tre attori sono tutti quarantenni ed è curioso vedere Lucero nella parte che fu allora di una venticinquenne. In verità questa versione, piuttosto fedele a quella del 1995, è ben costruita e il fascino dei due protagonisti non fa pensare troppo alla loro (reale) età anagrafica. Ciò che si nota in questo adattamento è di essere più al passo coi tempi. Tanto “castigata” a suo modo era La Dueña, tanto audace cerca di presentarsi Soy tu Dueña, mostrandoci maggior sensualità non solo tra i personaggi di Lucero e Colunga, ma anche una Spanic che porta in scena quello che la Klitbo faceva solo intendere.
    In questo remake assume maggior spessore il personaggio di Santamarina, qui interpretato da David Zepeda (“Sortilegio”), più a suo agio nel ruolo di antagonista del collega che rimane, alla fin fine, troppo blando e poco convincente, soprattutto se paragonato alla cattiveria di Antonio-Sánchez.



    La Dueña, oltre a grandi ascolti, ha ottenuto vari riconoscimenti: quattro Premios TVyNovelas 1996 su dieci nominations (Miglior Cattivo a Sánchez; Miglior Rivelazione Femminile a Rivera; Miglior Rivelazione Maschile a Gattorno; Miglior Tema Musicale); due Premios Ace 1996 (Miglior Coprotagonista Femminile a Klitbo; Miglior Attore Rivelazione a Gattorno); un premio al Heraldo de Mexico 1996 su tre nominations (Miglior Attore Rivelazione a Gattorno). Televisa ha poi raccolto la telenovela in un box dvd contenente un riassunto di più di cinque ore dell’intera vicenda.

    In Italia arriva nel 1997 su Rete 4, che la intitola Regina e cambia molti nomi dei personaggi, come consuetudine della rete, oltre al brano della sigla rimpiazzato dalla canzone “L’Angelo” di Syria. Sebbene programmata alle 11 del mattino, ottiene un buon successo e viene replicata più volte nel corso degli anni anche dalle tv locali. Il doppiaggio è eseguito dalla VideoDelta e rientra negli standard qualitativi della società torinese. La voce di Angelica Rivera è di Cristina Giolitti, brava nel rendere le sfumature e i cambiamenti umorali della protagonista.

    Oggi la Rivera non recita più, avendo sposato l’attuale Presidente del Messico, Enrique Peña Nieto. Francisco Gattorno e Cynthia Klitbo continuano invece ad apparire in numerose produzioni. Lui ha recitato, oltre che in Messico, anche in Colombia e alterna ruoli positivi a ruoli negativi che ha dichiarato preferire; lei, per anni specializzata in personaggi perfidi, ha nel tempo dimostrato di essere credibile anche nei panni di donne buone e oneste come in Teresa e De que te quiero, te quiero.

    Il canale televisivo brasiliano SBT, che trasmette molte produzioni di Televisa, ha trasformato la coppia gay della telenovela Sortilegio (vista in Italia in lingua originale su Lady Channel) in due etero. Nel doppiaggio, sono state modificate tutte le insinuazioni omosessuali in dialoghi di contesto eterosessuale. Le scene di intimità dei personaggi di Ulisses (Julián Gil) e Roberto (Marcelo Córdoba), che evidenziano il loro orientamento sessuale, sono state eliminate: sguardi complici, un momento in cui Roberto accarezza il collo di Ulisses che risponde passando il sigaro sulle labbra dell’altro con sensualità; in una puntata i due sono in una vasca idromassaggio e, sebbene nemmeno si tocchino, la SBT ha preferito non mandarla in onda. I dialoghi in cui parlano del reciproco amore sono stati modificati in modo da sembrare si riferiscano a donne, aggiungendo sospiri per accentuarne la passione ed eliminando qualsiasi doppio senso e ironia sulla loro relazione nascosta. E’ certa anche una prossima censura in una puntata prevista poco prima di Natale, in cui i due dormono nudi in un letto, appena coperti da un lenzuolo. Interpellata al riguardo, la SBT ha dichiarato che tutte le edizioni sono fatte per adeguare le telenovelas alla classificazione indicativa per l’orario di messa in onda previsto dalla legge. La trama di Sortilegio, programmata in Brasile alle 16, risulta non adatta ai minori di dieci anni, tuttavia il Ministero di Giustizia del Paese non vieta insinuazioni omosessuali. La cosa più curiosa è che le scene più sensuali tra i protagonisti Alessandro (William Levy) e Maria José (Jacqueline Bracamontes) sono andate tranquillamente in onda.
     
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    Grazie mille Giusy
     
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  3. flavia64
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    grazie
     
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  5. Pis7681
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    Grazie per questa info. Spero di rivedere presto questa telenovela.
     
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4 replies since 27/12/2014, 12:11   152 views
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