L'estate addosso

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    DATA USCITA: 14 settembre 2016
    GENERE: Commedia , Drammatico
    ANNO: 2016
    REGIA: Gabriele Muccino
    ATTORI: Brando Pacitto, Matilda Lutz, Joseph Haro, Taylor Frey

    Marco ha 18 anni, sta per diplomarsi al liceo ma di fronte alle fatali scelte della vita, è terribilmente angosciato dall'incertezza assoluta sul proprio futuro. L'estate "della maturità" subisce un improvviso colpo di scena quando, in seguito ad un incidente con lo scooter, Marco riceve dall'assicurazione un risarcimento che gli consentirà di partire per San Francisco. Con suo grande disappunto però, anche Maria, una compagna di scuola soprannominata da tutti "la Suora", partirà alla volta della sua stessa meta, ospite della stessa coppia di amici contattati dal compagno di classe Vulcano. All'aeroporto di San Francisco ci sono ad attenderli due ragazzi, Matt e Paul. Quel che Vulcano non ha detto è che Matt e Paul convivono e sono una coppia gay. Irritazione e pregiudizio si manifestano immediatamente e Marco prende ancor di più le distanze da Maria "la Bigotta". Nonostante le premesse, nei giorni seguenti i quattro amici inizieranno a conoscersi, gettando le basi per costruire un'amicizia imprevista e sorprendente e i giorni inizieranno a trascorrere veloci e nuovi per tutti loro. Questa diventerà presto la loro Estate. Per sempre.
    E' spensierato, nostalgico o amaro L'estate addosso? E’ il film di un ragazzo cresciuto che vorrebbe tornare indietro nel tempo il nuovo Muccino? E’ mamma Italia con il suo cinema libero che incontra un’America inflessibile nei meccanismi produttivi il racconto di un’estate a San Francisco di 4 ragazzi che amano lui o lei o l’altro? Probabilmente il romanzo di formazione che l’autore de L’ultimo bacio firma a 49 anni è tutte queste cose insieme. E' la voglia di svincolarsi dall’amicizia “ispiratrice” di Will Smith, dai padri e dalle figlie in crisi e dal filone sportivo per recuperare, a distanza siderale dal rione Prati, quella freschezza e quello struggimento che nel 1999 tanto avevamo amato in Come te nessuno mai.

    Lontano anche da figure genitoriali, Gabriele semplicemente rappresenta, forse con voluta ingenuità, uno stato d’animo: quell’irrequietezza mista a innocenza che solo chi ha 18 anni o poco più e un’indole da giovane Werther può provare, un sentimento impetuoso che, rivissuto in piena mezza età, si confonde con il rimpianto ma anche con l’energia di una seconda giovinezza emotiva.

    Sulle prime L’estate addosso fatica a liberarsi da una romanità quasi alla Moccia, perché i personaggi di Brando Pacitto e Matilda Lutz appaiono telefonati, sorta di "Italians" che vanno all’estero portandosi dietro comportamenti e pregiudizi che conosciamo fin troppo bene. Ma quando atterrano in California, i due conquistano quasi di getto una libertà totale, che è poi anche il grande pregio del film. Questa libertà consiste, per Muccino, nel prendersi per esempio il lusso di raccontare, come farebbe una ragazza all’amichetta del cuore in una stanza tappezzata di poster di popstar, una storia d’amore fra omosessuali incrociando passato e presente. E’ una libertà anche stilistica, perché il regista è calmo, non muove con frenesia la sua macchina da presa, come per “dimostrare che esiste”. Non teme il giudizio dei suoi detrattori Gabriele quando si permette inoltre di giocare con i cliché della “suora” della scuola che scopre di avere una grande sensualità e del diciottenne immaturo di colpo cresce.

    Sì, sono cose già viste, ma sono vere, Muccino le ha vissute. Non solo, è andato a vedere se nel 2016 gli adolescenti sono cambiati e ha scoperto che “le pulsioni del cuore sono le stesse di sempre, dai tempi di Plinio a oggi”. E che sono uguali anche il valore catartico di un’esperienza on the road e il mal d’amore. Di nuovo, invece, nel film ci sono il rapporto di un artista adulto con il ricordo - che diventa bene prezioso che nessuno ci può portare via - e una riflessione su quell’America omofoba con cui, se dovesse vincere Trump, si tornerebbe a fare i conti. Siamo tanto sicuri, allora, che L’estate addosso sia così apolitico come il suo regista ama descriverlo? Che sia concentrato solo sugli “stati dell’anima”?

    Narrazione che si costruisce piano piano e si approfondisce nell’abbraccio fra quattro solitudini, L’estate addosso subisce una piccola impasse nel momento in cui la vacanza dei ragazzi prosegue a Cuba, ma in un finale amaro e netto riacciuffa quella crudeltà che in modo o nell’altro appartiene alla filmografia di Muccino. Fra 10 anni uno spettatore potrebbe scambiarlo per la sua opera prima, ma non è così: con il suo budget ridotto e con un grande personaggio femminile, il film è un punto di ripartenza.

    SCENEGGIATURA: Dale Nall, Gabriele Muccino
    MUSICHE: Jovanotti
    PRODUZIONE: Indiana Production Company con Rai Cinema
    DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
    PAESE: Italia
    DURATA: 103 Min

     
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    a me i film italiani non piacciono,a parte qualche rara eccezione.Questo sembra carino dalla trama
     
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    Anche a me i film italiani non piacciono...non li guardo mai,però è vero,questo sembra interessante!
     
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    I film di Muccino credo di averli visti tutti, forse tranne l'ultimo ... ed è vero, perfino ne L'ultimo bacio, il suo più famoso (quel film ha al suo attivo il monologo migliore e più esilarante di tutto il cinema italiano: la Sandrelli che sbatte in faccia al marito la sua insoddisfazione è da Oscar), non c'erano c'era quella freschezza e quello struggimento così commoventi e veri di Come te nessuno mai..
    Non amo più di tanto il Muccino della "fase americana" ma se questo film riesce a conciliare questa sua nuova dimensione con il suo "orgoglio" italiano, ben venga.lo vedrò di sicuro! Grazie More per la scheda!
     
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