Lagonegro

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    Gozzano NOVARA

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    Lagonegro

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    - Info -

    Lagonegro è un comune di 5787 abitanti in provincia di Potenza.

    Geografia

    Il comune sorge a 666 m s.l.m. nel territorio del Vallo di Diano nella parte sud-occidentale della provincia al confine con la parte sud-orientale della provincia di Salerno; vicini e ben collegati al paese sono anche i comuni della Calabria settentrionale affacciati sul Mar Tirreno, come Praia a Mare (CS) e Tortora (CS) anche se non confinanti direttamente con il comune di Lagonegro, così come la perla del Tirreno lucana, Maratea. Nel suo territorio si trova il monte Sirino (2005 m). La posizione geografica di Lagonegro è a metà strada tra il mare e le montagne, si tratta di una posizione particolarmente favorevole, che consente agli abitanti temperature quasi sempre miti. Di particolare importanza è l'orografia, allo studio dei monti e dei minerali si è dedicato nelle sue ricerche lo scienziato lagonegrese Giuseppe De Lorenzo. La zona è ricchissima di sorgenti e non mancano molti laghetti. Il suo territorio presenta una ricca fauna e una variegata flora contraddistinta dalla consistente presenza di castagneti e di faggeti.

    Confina con i comuni di: Rivello (14 km), Nemoli (15 km), Casalbuono (SA) e Casaletto Spartano (SA) (20 km), Lauria (22 km), Tortorella (SA) (27 km), Moliterno (33 km) e Montesano sulla Marcellana (SA) (35 km). Dista 93 km da Potenza e 153 km dall'altra provincia lucana di Matera.

    Clima

    Per quel che riguarda il clima, esso è caratterizzato da un clima invernale rigido e umido e da estati fresche e piacevoli.

    Toponimo

    "Di esso fu scritto: ‹Quem Nerulum dixere, Lagus post nomine niger | Iamdiu Lucanis, quae sibi fama Liber›, ma l’esser colà l’antica Nerula tu contraddetto dai moderni topografi, e la mutazione in Lagolibero, non fu ritenuto dagli stessi cittadini. Vuolsi invece fosse sorta all’epoca Longobarda ed il nome avesse tolto da un lago o stagno formato dal Tanagro detto pur Negro.

    Storia

    Le origini della cittadina sono controverse, ma la teoria più accreditata fa derivare il borgo da un insediamento romano denominato Vicus Mendicoleius; pare addirittura che appena fuori del borgo vi sia una piccola chiesetta (detta del Rosario) sorta su un tempio pagano dedicato a Giunone. Nel VIII secolo pare avvenne l'insediamento di monaci Basiliani di origini bizantine o bulgare sulla rupe del castello. Forse la chiesa di San Nicola che svetta sul borgo, risalente al IX-X secolo, è opera conseguente allo stabilirsi di questi predicatori.All'incirca in tale periodo il borgo è citato col suo attuale nome che pare derivi dalle scure acque di un lago appenninico situato nei dintorni e poi scomparso. Il borgo viene circondato nel IX-X secolo da mura e torri di cui ancora restano visibili incantevoli tracce. Di queste opere è molto suggestiva la porta di ingresso al borgo denominata "Porta di Ferro" la cui parte in pietra è stata rifatta nel 1552, al di sopra della porta c'è lo stemma della città post-feudale: San Michele Arcangelo che uccide il drago.A partire dal 968, i suoi territori, costituirono una delle turme del thema di Lucania. Nel periodo medievale, la cosiddetta "terra" di Lagonegro fece parte, della Contea di Lauria. Passò successivamente nel 1463 a Vinceslao Sanseverino, dodicesimo conte di Lauria. Non avendo figli maschi ammogliò sua figlia Luisia con Barnaba Sanseverino, fratello di Roberto principe di Salerno, dandole in dote il suffeudo di Lauria consistente in Lauria, Ursomarso, Layno, Castelluccio, Trecchina e cedette le sue ragioni sopra Torturella, Cuccaro, Lagoniro, Rocca, Policastro, Rivello, Scalea e Bervicaro.L'11 agosto del 1498 il re Federico donò Lagonegro a Gaspare Saragusio, devoluta per ribellione di Guglielmo Sanseverino, la di cui figlia Giovanna la vendé poi a Vincenzo Caraffa.Nel 1548 il Caraffa la vendé a Giacomo Cossa col patto di retrovenderla.Nel 1550 il Vincenzo Caraffa cedé il dritto di ricomprarla per ducati 5000 a Luigi Caraffa, il quale, acquistò poi per ducati 20.000. I cittadini però nel 1559 si ricomprarono, divenendo così città demaniale. Più recentemente, nel 1853, ha soggiornato a Lagonegro il Re di Napoli Ferdinando II.

    Cultura e Società

    Nella cultura di Lagonegro vi è la festività dedicata alla Madonna delle Nevi del Sirino, la quale si articola in tre successivi momenti: nella terza domenica di giugno la sua statua viene portata a spalle sul monte Sirino, facendo tappa presso la località Vrushco; il 4 e 5 agosto la festa si tiene sulla cima del monte Sirino, presso la cappella dedicata alla Madonna: per l'occasione molti lagonegresi organizzano un lungo campeggio sul monte, mentre il giorno della festa altri concittadini si fermano dopo il rito religioso per una scampagnata; la terza domenica di settembre, giorno della vera e propria festa patronale del paese, la statua della Madonna delle Nevi viene riportata a spalle a Lagonegro e riposta presso la cappella del "Sieggio", la chiesetta che la ospiterà per tutto l'inverno.

    Monumenti e luoghi di interesse
    • Chiesa della Madonna del Sirino
    • Chiesa delle Madonna del Rosario
    • Chiesa di Sant’Anna
    • Chiesa di San Nicola
    • Monastero di Santa Maria degli Angeli
    • Palazzo Corrado
    • Porta di ferro
    • Resti del castello medievale
    • Lago Remmo


    Eventi
    • Fiera di San Vito, 2 giugno
    • Festa patronale di San Nicola, 6 dicembre


    Personaggi celebri
    • Giuseppe Mango: cantante
    • Massimo Maria Berruti: manager e politico
    • Lisa Gherardini, meglio conosciuta come la Monna Lisa: secondo una tradizione locale sarebbe morta e sepolta qui la gentildonna ritratta da Leonardo da Vinci. Tuttavia esiste un'ipotesi più accreditata, basata su documenti di Giorgio Vasari, che vuole la Monna Lisa sepolta a Firenze nel monastero di Sant'Orsola.
     
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