Genova

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    Genova

    TB3JN6L

    - Info -

    Genova (IPA: /ˈʤɛnova/, Zena /ˈzeːna/ in ligure, Genua in latino) è un comune italiano di 594.774 abitanti (al 30/06/2014), capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione Liguria.

    È il sesto comune italiano per popolazione, terzo del Nord Italia, e quinto per movimento economico, e fa parte del triangolo industriale Milano-Torino-Genova. È anche il comune ligure più esteso. La città genovese è una delle 10 città metropolitane italiane, il cui agglomerato urbano conta quasi 870.000 abitanti, mentre la sua area metropolitana, che si estende anche al di fuori dei confini amministrativi della Liguria, conta oltre 1.510.000 abitanti.
    Affacciata sul Mar Ligure, la sua storia è legata alla marineria e al commercio. È nota, tra l'altro, per aver dato i natali a Cristoforo Colombo, a Giuseppe Mazzini e a Goffredo Mameli. Il suo porto è il più importante d'Italia. Simbolo "fisico" della città è il suo faro, situato al confine tra i quartieri di San Teodoro e Sampierdarena, sullo sperone roccioso che chiudeva a mare la scomparsa collina di San Benigno e conosciuto come la Lanterna, mentre viene tradizionalmente rappresentata dalla Croce di San Giorgio, negli stemmi sorretta da due grifoni. Per oltre otto secoli capitale dell'omonima repubblica, Genova è stata citata con gli appellativi di La Superba, La Dominante, La Dominante dei mari e La Repubblica dei Magnifici.

    xUElVAn
    Genova in una pubblicazione del 1864
    È stata sede dell'Expo '92, del controverso summit del G8 del 2001 e nel 2004 è stata Capitale europea della cultura. Nel suo centro storico, numerosi palazzi, nel loro complesso denominati Palazzi dei Rolli, sono stati dichiarati Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. A Genova si trovano alcuni tra i più bei Palazzi d'Europa, autentici tesori, spesso ancora dimore private, da cercare e scoprire sia nel centro storico di Genova che lungo la Riviera. Nel Palazzo San Giorgio risiedeva il Banco di San Giorgio, la più antica banca al mondo. La storia narra che Napoleone Bonaparte saccheggiò più volte questo istituto di credito per fondare, successivamente, la Banca di Francia.
    Oggi, pur mantenendo viva la sua tradizione industriale, è un affermato centro turistico, culturale, scientifico, musicale e universitario. Il capoluogo ligure è inoltre conosciuto anche nei campi della ricerca scientifica e della tecnologia con noti poli di eccellenza, in quelli dell'editoria, delle telecomunicazioni, dello sport (Genova ha dato i natali al Genoa, che è la più antica squadra di calcio italiana ancora esistente, alla Sampdoria ed è un importante sito per la pratica di rugby, hockey, nuoto, pallanuoto, canottaggio e savate, sport di cui la città è il principale polo italiano).


    Geografia fisica

    Territorio

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    Veduta satellitare
    del centro cittadino
    e del porto: a destra si nota
    la Val Bisagno,
    a sinistra
    la Val Polcevera

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    Un'immagine della periferia
    nella zona di Molassana
    A metà strada tra le frazioni di Vesima e Capolungo, rispettivamente confine occidentale ed orientale della città, si apre l'anfiteatro collinare che fa da corona al centro storico, delimitato un tempo a ponente dalla collina di San Benigno (spianata negli anni trenta del Novecento per l'ampliamento delle aree portuali e per migliorare la viabilità tra il centro e i quartieri del ponente e dove ora sorge il complesso del World Trade Center), a levante dal colle di Carignano. I crinali che risalgono da queste colline, sui quali corrono le mura innalzate nel XVII secolo, si congiungono sul monte Peralto, dove sorge il Forte Sperone.
    Il Comune di Genova, con circa 244 km², è il più vasto della Liguria ed è composto da una sottile fascia costiera alle cui spalle si ergono colline e monti anche di notevole altezza (il punto più alto del territorio comunale è la vetta del monte Reixa, posta a 1 183 m s.l.m.). Il territorio comunale, nella sua porzione occidentale, raggiunge ed in alcuni punti oltrepassa lo spartiacque appenninico (in corrispondenza dell'alto corso del torrente Stura), ed arriva a confinare direttamente con la regione geografica del Basso Piemonte (comune di Bosio).
    La fascia costiera della città, che si estende dalla zona di Vesima a quella di Capolungo di Nervi, è lunga poco più di 42 km ed è orientata da O-NO verso E-SE. Ad esclusione delle frazioni di Vesima e Crevari, Genova appartiene geograficamente alla Riviera di Levante (considerando come confine convenzionale la foce del torrente Cerusa, nel quartiere di Voltri, che corrisponde al punto più settentrionale del mar Ligure).
    L'Istat classifica il comune come appartenente alla zona altimetrica montagna litoranea (zona con presenza di rilievi con altitudini superiori ai 600 m).
    All'esterno dei due contrafforti scorrono i due torrenti principali della città: a levante il Bisagno, che termina la sua corsa nel quartiere della Foce; a ponente il Polcevera, che divide Sampierdarena da Cornigliano. Si delineano così cinque zone principali: il centro; la Val Polcevera; la Val Bisagno; il ponente; il levante.


    Clima

    Il clima di Genova è, secondo la classificazione dei climi di Köppen, subtropicale umido (Köppen: Cfa) e clima caldo mediterraneo, ma con fortissimi influssi atlantici, (Köppen: Csa), a seconda delle varie zone in cui si estende la vasta superficie territoriale. Si caratterizza per scarse escursioni termiche giornaliere, in media di circa 6/7 °C in tutte le stagioni, ed escursioni termiche annue abbastanza contenute (16 °C di differenza tra mese più freddo e mese più caldo).
    Gennaio, con una temperatura media di circa 8,3 °C, è il mese più freddo. In generale le notti possono essere abbastanza fredde nei quartieri più interni dell'area urbana, mentre nella fascia costiera la temperatura è più mite e le gelate risultano piuttosto rare (in media poco più 4 giorni di gelo all'anno e non sono inusuali inverni del tutto privi di gelate); la temperatura più bassa di sempre registrata in città è stata di −8,5 °C (gennaio 1891), mentre nel gennaio del 1985 la minima più bassa fu di −6,8 °C (7 gennaio). Nella prima settimana di febbraio 2012 si sono spesso registrate temperature notturne negative grazie al soffiare del gelido vento Burian proveniente dalla Russia con picchi anche di 85 km/h. Il valore più basso registrato nella settimana in questione varia dai −2,1 delle zone cittadine di levante notoriamente più miti, ai −7,3 °C delle zone colinari di Struppa, Molassana, Righi per assestarsi attorno ai −4,9 °C nella zona del centro cittadino. Le nevicate sono abbastanza inusuali ma non eccezionali; talvolta gli accumuli possono essere abbastanza importanti (il 3 marzo 2005 e il 26 e 27 gennaio 2006 si ebbero accumuli definitivi attorno ai 30 cm nell'area costiera urbana) sebbene la persistenza del manto in genere sia limitata. L'inverno genovese risulta essere ventoso, e piovoso nella sua fase iniziale (soprattutto durante la terza decade di dicembre e le prime due di gennaio), tuttavia le precipitazioni tendono ad attenuarsi nella seconda parte della stagione (febbraio è l'unico mese del semestre freddo ad avere una media pluviometrica inferiore ai 100 mm) per riprendere in marzo e aprile in modo consistente (massimo pluviometrico secondario), a partire dal mese di maggio invece si ha una leggera attenuazione della piovosità, riduzione che si accentuerà nel mese di luglio.
    L'estate, a Genova, è solo leggermente meno piovosa rispetto alla primavera e all'inverno; a giugno le precipitazioni tendono a diminuire e a farsi più irregolari (medie pluviometriche quasi ovunque comprese tra i 60 e i 100 mm), ma il mese complessivamente più asciutto è luglio (con una media pluviometrica inferiore ai 60 mm); una notevole ripresa delle precipitazioni si ha invece in agosto (media pluviometrica che sale a 120 mm). Se la prima parte del mese di giugno raramente è interessata da periodi prolungati di calura, questi diventano statisticamente più probabili verso la fine del mese e nel bimestre luglio–agosto; le temperature medie in luglio e agosto sono comunque comprese tra i 20–21 °C della notte e i 27–28 °C del giorno. Le temperature diurne nei mesi centrali dell'estate superano solo saltuariamente i 30 °C, mentre la massima assoluta storica è di 37,8 °C ed è stata registrata il 4 luglio 1952 dalla stazione del Servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare (all'epoca ubicata all'idroscalo di Sampierdarena) e il 22 agosto 2011 dalla stazione idrologica dell'ARPAL di Genova Bolzaneto, tuttavia, seppure in genere moderato, il caldo estivo tende a essere abbastanza afoso in ragione degli elevati tassi di umidità relativa, ad attenuare la sensazione di calura concorrono comunque le brezze diurne, tipiche dei climi marittimi.
    Seppure coincida con il periodo meno piovoso dell'anno l'estate genovese si presenta piuttosto dinamica sotto il profilo meteorologico, a luglio infatti non sono eccezionali né forti temporali né intensi e localizzati rovesci, mentre le precipitazioni medie tendono ad aumentare nel mese di agosto per portarsi attorno ai 150 mm già a settembre (tipico mese di transizione tra estate e autunno).
    L'autunno è una stagione molto piovosa, le precipitazioni medie si attestano sui 220 mm a ottobre (mese mediamente più piovoso dell'anno), mantenendosi comunque intorno ai 150 mm anche nei mesi di settembre e novembre. Tra fine agosto e inizio settembre le temperature medie giornaliere cominciano a scendere progressivamente, in autunno il decremento termico si fa consistente (il mese di settembre registra una media giornaliera delle temperature di circa 21 °C, che scende attorno ai 17 °C in ottobre e a circa 12 °C in novembre). Dicembre è già un mese invernale sotto il profilo termico (media giornaliera 1961-1990: +9,2 °C) mentre, per quanto riguarda le configurazioni bariche, presenta aspetti di transizione tra autunno e inverno (prime consistenti avvezioni di aria fredda artico-marittima o continentale, alternate a fasi di tempo più mite dominato da correnti meridionali od occidentali). Genova è una città complessivamente piovosa, che registra accumuli medi annuali che possono variare in maniera consistente anche all'interno dello stesso perimetro urbano (dai 1077 mm/anno dell'Aeroporto C. Colombo di Genova Sestri ai 1800 – 2000 mm della zona di Voltri), la distribuzione delle precipitazioni avviene su un numero notevole di giorni (di norma circa 132 per anno), ma circa 70 sono i giorni con forti precipitazioni, e non sono rari fenomeni particolarmente violenti, soprattutto ad inizio autunno (basti pensare all'alluvione dell'8-9 ottobre 1970 o a quelle del 27 settembre 1992 e 23 settembre 1993) o in primavera, si tratta di nubifragi eccezionalmente violenti per un'area collocata alle medie latitudini, e in cui possono cadere ingentissimi quantitativi di precipitazioni (anche alcune centinaia di millimetri) nell'arco di sole 12 o 24 ore. A determinare questa peculiare pluviometria è infatti la particolare geografia genovese, che vede la città sorgere al centro di un arco montuoso, le cui pendici si insinuano direttamente nel mare e in cui, la completa apertura delle vallate rispetto ai venti meridionali, favorisce la condensazione delle masse d'area provenienti da Sud, masse d'aria già di per sé cariche di umidità, acquisita scorrendo al di sopra delle acque del Mar Mediterraneo.
    Tuttavia è opportuno ricordare che a causa della diversificata morfologia del territorio, il clima varia da quartiere a quartiere. Ad esempio, restando sul litorale, a gennaio la località di Nervi ha temperature medie prossime ai 10 °C, Quinto e Pegli intorno a 9 °C, mentre la delegazione di Voltri (distante da Pegli solo un paio di chilometri) registra valori medi tra 6 °C e 7 °C. I quartieri più all'interno, come Pontedecimo o Prato presentano temperature medie intorno a 4 °C/5 °C.


    Storia

    « Il Meridione ed il Ponente, il Settentrione e l'Oriente sanno su quali enormi bellici fremiti io Genova abbia prevalso. »
    (Iscrizione di Porta Soprana)

    Toponimo

    GL9acUE
    San Giorgio trafigge il drago

    sgVve5I
    San Giorgio che trafigge il drago
    nell'affresco sulla facciata di
    Palazzo San Giorgio
    L'origine del nome Genova viene fatto risalire ad una radice indoeuropea *geneu- ("ginocchio") oppure da *genu- ("mascella, bocca"); genu- sarebbe un'allusione alla foce ("bocca") di uno degli antichi corsi d'acqua del sito o la forma dell'insediamento sul mare; a corroborare questa evidenza è il fatto che la maggioranza dei linguisti considerino Genua e Genaua (Ginevra) varianti dello stesso nome. Il ritrovamento di un villaggio dell'età del Bronzo in piazza Brignole, la palafitta del 5000 a.C. in piazza della Vittoria e la necropoli etrusca all'Acquasola indicano, secondo il soprintendente dei Beni Archeologici della Liguria Gambari, l'origine fluviale di Genova e di conseguenza il possibile termine Genaua, nella lingua celtico-ligure dell'età del ferro come più probabile origine del nome.
    Secondo una recente teoria l'origine del nome potrebbe essere riportata ad una parola etrusca, ritrovata su un coccio di vaso, contenente la scritta Kainua, che in lingua etrusca significherebbe "Città nuova".


    “ ... Vedrai una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare ... ”
    —Francesco Petrarca, 1358, Itinerarium breve de Ianua ad Ierusalem

    Una ulteriore teoria vorrebbe il termine derivante dal greco Xenos (Ξένος), straniero.

    La leggenda vuole invece che derivi dal nome del dio romano Giano, perché, proprio come il Giano bifronte, Genova ha due facce: una rivolta verso il mare, l'altra oltre i monti che la circondano. La tradizionale fedeltà della popolazione Genuate a Roma, risalente alle guerre puniche, ha reso inevitabile che successivamente, in epoca medievale, la tesi romana venisse presa in maggiore considerazione e che la città assumesse il nome latino di Ianua, derivandolo direttamente da Janus, ovvero Giano.
    Gli antichi romani consideravano Giano come l'iniziatore dell'uso della moneta nella società ed il protettore di tutti i passaggi: della porta di casa, delle Porte di accesso alle città, dei porti e dei valichi (denominati appunto anche porte). Ciò trova un solido riscontro tutt'oggi nel fatto che Genova sia considerata e spesso chiamata "la porta d'Europa sul Mediterraneo".
    La porta ha un'importanza particolare nella cultura architettonica genovese e questo rapporto si palesa sia negli antichi portali, decorati e sullo stipite dei quali è posto un bassorilievo, spesso raffigurante San Giorgio che uccide il drago o altre scene di santi, sia nelle porte che nei vari secoli si sono aperte lungo le mura della città, e nel valore simbolico loro dato. Nella Cattedrale di San Lorenzo esiste una sua immagine con la scritta Ianus Primus Rex Italiae.
    L'immagine ambivalente del Giano bifronte, che guarda al passato e vede il futuro, Genova - città proiettata al futuro ma che sa guardare al proprio passato - la rispecchierà sempre, anche nei suoi simboli, in particolare nel Grifone (con la fierezza del leone e la nobiltà dell'aquila, vicino a Dio e forte in terra), nella propria vocazione di luogo di servizi, nelle sue istituzioni, nelle sue tradizioni.
    Il nome della città in lingua genovese ha subito una contrazione: in passato veniva chiamata Zénoa (pronuncia [ˈtsenwa]), mentre oggi viene chiamata Zêna [ˈzeːna]).


    Genova e la Repubblica

    Repubblica marinara


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    Stampa medioevale raffigurante Genova

    Genova, assieme alle altre Repubbliche marinare, dominò la scena mediterranea ed europea durante il basso Medioevo e il Rinascimento. In quest'epoca Genova era conosciuta anche come "La Dominante dei mari", questo grazie alla posizione di predominanza che raggiunse a livello internazionale, soprattutto in campo economico e commerciale oltre che - nella sua prima fase - in quello militare.
    La storia di Genova è la storia dei suoi abitanti che furono (o furono definiti), al tempo stesso, signori del mare, mercanti e guerrieri capaci, se del caso, di inaudita ferocia. Seppero dare vita, in epoca di dominanze, ad una propria repubblica, la Repubblica di Genova, nata dal libero comune, che si resse in otto secoli su diverse forme di governo: dalla forma consolare a quella dogale a quella, infine, oligarchica. La sua politica si fondò comunque sempre su di un disegno di dominio regionale, studiato e portato avanti sin dagli albori, basata, soprattutto sull'influenza delle potenti famiglie che traevano la propria potenza dalle disponibilità economiche tratte dall'attività mercantile.
    Il dominio sulla riviera ligure e la costruzione di un'imponente flotta, al tempo stesso militare e mercantile fu di vitale importanza per dare impulso alla nascita di uno stato che per oltre quattrocento anni basò la propria esistenza sulla diplomazia e sulla neutralità, oltre che sul commercio.
    Il detto - di autore anonimo - "Genuensis, ergo mercator", ossia "Genovese quindi mercante" - fu mirabile sintesi di quel mercanteggiare così famoso nel mondo sul quale i genovesi basarono un impero coloniale fondato su colonie oltremarine che andava dall'Iraq alle Isole Canarie, dall'Inghilterra alla Palestina (raggiunta fin dalla prima crociata), racchiudendo nel proprio pugno tutto il mar Mediterraneo occidentale e il mar Nero, definito il Lago genovese, e tenendo testa quando non ponendo sotto il proprio controllo tre imperi: quello Svevo, quello Bizantino e quello Asburgico, del quale ultimo i genovesi controllavano l'economia ed il commercio. Caffa, Solcati, Tana, Chio, Focea, Mitilene, Pera non sono che alcune fra le tante Genova che i mercanti della Superba fecero risplendere nei commerci.
    Perso il proprio potere sui mari, ma non sui mercati del mondo, nel 1797 l'onda lunga della rivoluzione francese investì anche la repubblica che pagò la sua condizione di neutralità con insostenibili pressioni esterne che la portarono all'occupazione nel 1805 ed alla successiva annessione all'impero napoleonico.
    Nel 1814, a seguito della capitolazione di Parigi, Genova fu occupata dalla marina inglese che formò un Governo provvisorio, paventando un ritorno allo status quo ante. Nel 1815, invece, le potenze europee, in gran parte debitrici dell'antico Banco di San Giorgio decisero la soppressione della repubblica e l'annessione al Regno di Sardegna, malgrado i disperati tentativi del doge a Vienna per mantenere l'indipendenza.
    Nel 1849 le truppe dei Savoia, agli ordini del generale Alfonso La Marmora, dopo aver represso un'insurrezione causata dal malcontento popolare si resero responsabili di assassinii, rapine, stupri nei confronti della cittadinanza inerme.


    Area di influenza

    L'area di influenza di Genova, pur non essendo istituzionalizzata ufficialmente, si estende, per ragioni storiche, linguistiche, culturali, economiche ed infrastrutturali, oltre che a tutta la città metropolitana di Genova e a parte di quelle liguri limitrofe della Spezia e Savona, alla pianura alessandrina, alle aree dell'Oltregiogo (Novi Ligure), del Basso Piemonte e al circondario di Bobbio (in provincia di Piacenza).

    Monumenti e luoghi d'interesse

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    La Lanterna,
    simbolo cittadino
    « Traversato il ricchissimo e deliziosissimo villaggio di Sampierdarena, scorgemmo Genova dalla parte del mare. Che incantevole e meraviglioso spettacolo! È un anfiteatro semicircolare, che da parte forma il vasto bacino del porto, e dall'altra si alza gradatamente sul pendio della montagna, con immense costruzioni che da lontano sembrano poste le une sopra le altre e terminano con terrazze, con balaustre, o con giardini che fanno da tetto alle varie abitazioni. Davanti a queste file di palazzi, di dimore nobiliari e borghesi, gli uni incrostati di marmi, gli altri decorati di pitture, si vedono i due moli che formano l'imboccatura del porto; opera degna dei romani, perché i genovesi, nonostante la violenza e la profondità del mare, vinsero la natura che si opponeva al loro stabilimento. Scendendo dalla parte della Lanterna per raggiungere la porta di San Tommaso vedemmo l'immenso Palazzo Doria, dove tre principi sovrani furono ospitati contemporaneamente;... »
    (Carlo Goldoni, Memorie)

    Il centro storico di Genova è uno tra i più densamente abitati d'Europa, con una struttura urbanistica, nella parte più antica, articolata com'è in un dedalo di piazzette e stretti caruggi. Esso unisce una dimensione medioevale a successivi interventi cinquecenteschi e barocchi (piazza San Matteo e la vecchia via Aurea, oggi via Garibaldi).
    • Resti delle antiche mura sono visibili tuttora nei pressi della cattedrale di San Lorenzo, luogo di culto per eccellenza dei genovesi.
    • Simboli della città sono la Lanterna (alta 117 m) antico e svettante faro visibile in distanza dal mare (oltre 30 km), e la monumentale fontana di piazza De Ferrari, recentemente restaurata, cuore pulsante e vera e propria agorà cittadina.
    • Meta turistica per eccellenza è anche l'antico borgo marinaro di Boccadasse, con le pittoresche barche multicolori, posto come a sigillo della elegante passeggiata che costeggia il Lido d'Albaro, e rinomato per i suoi famosi gelati.
    • Appena fuori dal centro, ma ancora parte dei trentatré chilometri di costa compresi nel territorio comunale, si trovano Nervi, naturale porta d'accesso alla Riviera di Levante e Pegli, naturale porta d'accesso alla Riviera di Ponente.
    • La nuova Genova ha basato la sua rinascita soprattutto sul recupero delle aree verdi dell'immediato entroterra (fra cui quella del Parco naturale regionale del Beigua) e sulla realizzazione di opere infrastrutturali come l'Acquario al porto antico - il più grande d'Italia ed uno dei maggiori in Europa - e la relativa Marina (il porticciolo turistico in grado di accogliere centinaia di imbarcazioni da diporto). Tutto questo all'interno della ristrutturata Area Expo predisposta per le Celebrazioni colombiane del 1992.
    • Il ritrovato orgoglio ha restituito alla città la consapevolezza di essere una città in grado di guardare al futuro senza scordare il proprio passato: la ripresa di numerose e rigogliose attività artigianali, da tempo assenti dai caruggi del centro storico, ne è una testimonianza diretta.
    • A contribuire a tutto questo sono state anche le opere di restauro compiute fra gli anni ottanta e novanta su numerose chiese e palazzi cittadini, fra cui, sulla collina di Carignano, visibile quasi da ogni parte della città, la rinascimentale Basilica di Santa Maria Assunta.
    • Il totale recupero del Palazzo Ducale - un tempo sede di dogi e senatori e ora luogo di eventi culturali - e del porto antico e la riedificazione del Teatro Carlo Felice, distrutto dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale che risparmiarono solo il pronao neoclassico dell'architetto Carlo Barabino, sono stati altri due punti di forza per la realizzazione di una nuova Genova.
    • Un altro monumento di rilevante importanza riportato a nuovo splendore è il Cimitero monumentale di Staglieno, nel quale riposano le spoglie di molti personaggi noti, fra i quali Giuseppe Mazzini, Fabrizio De André e la moglie di Oscar Wilde. Con la sua caratteristica skyline che ancor oggi per chi proviene dal mare la fa apparire come una insormontabile fortezza, contraddistinta com'è dalla sua fitta rete di fortificazioni collinari su ampie mura che in antiche epoche belliche l'hanno resa inespugnabile sia agli attacchi dal mare quanto da quelli via terra - Genova non poteva rinunciare, specialmente a partire dagli anni sessanta, ad un proprio rinnovamento e ammodernamento, che doveva necessariamente passare, al pari di quanto avvenuto in tante altre metropoli, attraverso la realizzazione di grandi complessi abitativi di tipo popolare, la cui qualità, utilità e funzionalità è stata ed è peraltro ancora oggetto di discussione (e talvolta di contestazione) da parte dei cittadini residenti. A tal proposito, si citano ad esempio i casi rappresentato dal cosiddetto "biscione", complesso edilizio a forma, appunto, di lungo serpentone, situato sulle alture del popoloso quartiere di Marassi, e dal gruppo di case dette "Le lavatrici", nel quartiere di Pra'.
    Per altre soluzioni architettoniche che l'hanno contraddistinta, Genova è peraltro diventata da qualche decennio una sorta di capitale dell'architettura moderna italiana, se non europea. Questo si deve principalmente all'opera all'architetto Renzo Piano che dalla fine degli anni ottanta si è occupato della ristrutturazione di alcune fra le più conosciute città del mondo.
    • Il nome di Piano ha acquisito notorietà a partire soprattutto dal 1992, quando Genova accolse per le Celebrazioni colombiane del 1992 (Colombiadi) i visitatori nel porto antico, il waterfront dell'angiporto completamente restaurato per l'occasione e simboleggiato dal Grande Bigo stilizzato (sorta di marchio di fabbrica dell'attività portuale genovese).


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    Il "Bigo"
    Oltre ad un completo restyling dell'area, l'antica zona portuale situata nei pressi del varco del Mandraccio, a Porta Siberia, è stata arricchita scenograficamente dallo stesso Piano con una grande sfera in metallo e vetro installata nelle acque del porto, non lontano dall'Acquario e inaugurata nel 2001 in occasione del Vertice del G8 tenutosi a Genova. La sfera (chiamata dai genovesi anche "Bolla di Piano' o "la palla"'"), dopo essere stata impiegata per un'esposizione di felci da parte dell'Orto Botanico di Genova, ospita ora al suo interno la ricostruzione di un ambiente tropicale, con numerose piante, piccoli animali e farfalle.

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    Mura di Genova
    Piano ha inoltre progettato per la Superba anche le stazioni della metropolitana e, nella zona collinare della città, progettato e iniziato la costruzione - in collaborazione con l'UNESCO - di Punta Nave, sede del "Renzo Piano Building Workshop".
    Soprattutto per chi transita per il centro di Genova lungo la strada sopraelevata, magari per imbarcarsi al vicino terminal traghetti, è visibile nelle vicinanze del porto antico il cosiddetto Matitone, controverso quanto singolare grattacielo a forma di lapis, che affianca il gruppo di torri del WTC, cuore del complesso edilizio di San Benigno, oggi sede anche di parte dell'amministrazione comunale e di numerose aziende.


    Nuovi progetti edilizi

    Ponte Parodi

    Predetto avviato nel 2002 e inizialmente previsto per il 2005, successivamente procrastinato al 2007, poi al 2010 e infine al 2012, prevede una riqualificazione completa dell'area del Ponte Parodi (23 000 m²), con l'inserimento di impianti sportivi e culturali (auditorium, sale, ecc.).L'investimento per la riqualificazione dell'area è di circa 150 milioni di euro.

    Polo Tecnologico Scientifico

    Il Polo Tecnologico, lungamente progettato, ha trovato infine collocazione sulla collina degli Erzelli.
    Sviluppato in un'area complessiva di circa 220 000 m², al suo interno vi troveranno sede la facoltà di Ingegneria e quella di Matematica dell'Università degli Studi di Genova.


    Torri Faro

    Il complesso residenziale in costruzione nel quartiere di Genova Dinegro prevede l'edificazione di due torri a pianta semicircolare, rispettivamente di 20 e 18 piani, raccordate da un’ampia piazza parzialmente coperta, sopraelevata rispetto alla rete viaria. Le torri sono situate tra il Matitone e la Lanterna.

    Aree naturali

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    Piazza De Ferrari
    Genova è ricca di parchi e giardini fruibili al pubblico, a picco sul mare o sulle alture su cui si arrampica la città, il più grande complesso naturale di Genova, con 876 ettari è il Parco Urbano delle Mura, che ingloba il Parco del Peralto dove troviamo Forte Sperone, il vertice da cui partivano le Mura di Genova che difendevano la città.

    Parchi, ville e giardini
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    Forte Sperone
    I parchi maggiori, oltre al parco delle Mura, sono i Parchi di Nervi, dove tre ville storiche formano con i loro tre parchi collegati l'un l'altro (9 ettari di estensione), un complesso verde di rara bellezza in un ambiente

    Le tre ville sono:
    • Villa Gropallo
    • Villa Serra-Saluzzo
    • Villa Grimaldi-Fassio

    • Nel centro e nel nord della città troviamo numerosi piccoli parchi e giardini storici, come il Parco di Villa Croce, che ospita durante tutto l'anno numerose mostre d'arte contemporanea, Villetta Di Negro, il Parco dell'Acquasola, progettato dall'architetto Nicolò Barabino, i Giardini di Palazzo Bianco e Palazzo Doria-Tursi, Parco del Castello d'Albertis l'antica residenza del Capitano Alberto D’Albertis (1846/1932) navigatore, esploratore e studioso, accoglie il Museo delle Culture del Mondo.
    • Nel ponente cittadino troviamo il Parco di Villa Duchessa di Galliera, panoramico parco di 25 ettari, collegato al Palazzo Brignole-Sale, il Parco di Villa Durazzo-Pallavicini un parco storico conservatosi nel tempo, che include il Museo di Archeologia Ligure e l’Orto Botanico creato nel 1794 da Clelia Durazzo Pallavicini. Le alture del Ponente urbano sono in parte comprese nel Parco naturale regionale del Beigua dove troviamo il più vasto parco regionale della Liguria che si affaccia sul mare, e in parte nel Parco urbano del Monte Penello e Punta Martin.


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    Forte Diamante con la
    mulattiera che porta
    all'ingresso
    A levante oltre i già citati Parchi di Nervi, troviamo altre ville incantevoli, Villa Gambaro, Villa Carrara, che offre un particolare affaccio sul mare, e Villa Guartara. Sulle alture di Quinto al Mare troviamo il Parco Urbano di Monte Fasce e Monte Moro, che ospita le vestigia delle batterie costiere a difesa della città nella Seconda guerra mondiale.

    Forti e architetture militari
    Antichi presidi fortificati, vecchi e nuovi sono posti nei parchi collinari, subito a ridosso della città. Oltre a dare un importante testimonianza della potente storia della "Dominante dei Mari", alcuni di essi vengono oggi utilizzati anche per concerti, feste e ritrovi giovanili, soprattutto per quanto concerne la vita notturna. Viceversa molti altri non sono per nulla valorizzati, soprattutto quando si parla di vestigia dell'ultima guerra, oggi decina di bunker, e batterie sono lasciati incostuditi e al degrado, invece di essere ripristinati e riportati in uno stato decoroso in funzione storico-turistica.

    Elenco
    • Forte Sperone
    • Forte Castellaccio e Torre Specola
    • Forte Begato
    • Forte Tenaglia
    • Torre San Bernardino
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    • Batteria Mameli
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    Persone legate a Genova

    “ Genova, dove si entra dai tetti delle case e si esce giù per le strade ripide, labirintica come un bosco, è la mia migliore musa. Tutte le volte che esco dall'ascensore del quartiere di Castelletto e guardo fuori mi stupisco, perché vedo sempre qualcosa di nuovo ”
    —Emanuele Luzzati

    “ Per i vichi marini nell'ambigua
    sera cacciava il vento tra i fanali
    preludii dal groviglio delle navi
    i palazzi marini avevan bianchi
    arabeschi nell'ombra illanguidita
    ed andavamo io e la sera ambigua ”

    —Dino Campana, Genova
    Canti Orfici, 1914

    Dante non fu certo benevolo verso questa città, pure tanto ammirata ed amata da molti illustri viaggiatori, tanto che finì per mandare i suoi abitanti all'Inferno. Qui, esattamente, al trentatreesimo canto dell'Inferno della sua Comedia, il sommo poeta lancia un'invettiva che sembra non lasciare scampo:

    « Ahi genovesi, uomini diversi / d'ogne costume e pien d'ogne magagna, / perché non siete voi del mondo spersi? »

    Eppure sono molti i personaggi storici ai quali la città vanta di aver dato i natali o il cui nome è ad essa sono strettamente legato per uno specifico motivo: fra essi sono da ricordare - oltre agli augusti dogi - ammiragli, esploratori e navigatori (su tutti il principe-ammiraglio Andrea Doria e soprattutto Cristoforo Colombo).
    Fra i patrioti il cui nome è legato a Genova per nascita o per storia si ricordano, oltre a Giuseppe Garibaldi, Goffredo Mameli, autore dell'inno nazionale italiano, Giuseppe Mazzini e Giovan Battista Perasso (il balilla icona dell'orgoglio cittadino); mentre fra gli artisti si annoverano i nomi del compositore e violinista Niccolò Paganini, del musicista Alessandro Stradella, ucciso da due sicari nel 1682, dei pittori Luca Cambiaso, iniziatore della scuola genovese, Bernardo Castello, Cesare Viazzi, Rubaldo Merello e il pittore di corte Giovanni Maria delle Piane (dalla famiglia Delle Piane), dell'architetto Renzo Piano, degli attori Vittorio Gassman e Lina Volonghi, dei poeti Camillo Sbarbaro (che nacque a Santa Margherita Ligure), Piero Jahier, Edoardo Sanguineti, Ceccardo Roccatagliata Ceccardi ed Eugenio Montale, e Fernanda Pivano.
    Genova ha ospitato nel tempo varie personalità del mondo dell'arte e della cultura, come ad esempio gli scrittori Oscar Wilde (la cui moglie, Constance Lloyd, è sepolta nel cimitero monumentale di Staglieno), Paul Valéry (francese di nascita, ma di madre genovese, del quale si conserva una targa in un palazzo di via San Francesco) e il filosofo Nietzsche che dimorò in salita delle Battistine.
    La città ha avuto anche un proprio cantore storico medioevale (sorta di cronista ante litteram) nella persona di Caffaro di Rustico da Caschifellone (o semplicemente Caffaro), con i suoi Annali, memoria storica di un'epoca di grande fulgore per la città.
    Sempre nell'ambito dello spettacolo, sono da ricordare l'attore teatrale Gilberto Govi, che ha portato il repertorio dialettale genovese e la maschera del Baciccia in tutto il mondo, Tullio Solenghi, del famoso trio Lopez-Solenghi-Marchesini, i cantanti Natalino Otto e Joe Sentieri, i cantautori Fabrizio De André, Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi, Ivano Fossati, Francesco Baccini, Max Manfredi, Federico Sirianni gruppi musicali New Trolls, Ricchi e Poveri e Matia Bazar, l'attore Paolo Villaggio (uscito, al pari di Enzo Tortora dalle file della Compagnia goliardica Mario Baistrocchi), il regista premio Oscar Pietro Germi, il comico Beppe Grillo, Maurizio Crozza, Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Giulia Ottonello, Carlo Pistarino, Alberto Lupo, Moana Pozzi, Carmen Russo, Paolo Calissano.
    A Genova è nato anche il premio Nobel per la fisica Riccardo Giacconi.



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    Scorcio del porto e del centro storico.

     
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