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.Morta incinta gemelle, si poteva salvare
Avranno tempo fino al 21 novembre per depositare le loro osservazioni alla consulenza disposta dalla Procura di Milano i legali degli indagati e della famiglia di Claudia Bordoni, la donna morta lo scorso 28 aprile alla Mangiagalli con le due gemelle che portava in grembo. Consulenza che, in sintesi, ha stabilito che la signora, affetta da endometriosi, avrebbe potuto salvarsi se i medici della clinica di via Commenda fossero intervenuti con un taglio cesareo.
Secondo il consulente del pm Maura Ripamonti, titolare dell'inchiesta in cui rispondono di omicidio colposo una ginecologa, una psichiatra e due ostriche della struttura ospedaliera, la donna, al quinto mese di gravidanza per essersi sottoposta alla procreazione medica assistita, si sarebbe potuta salvare se il personale sanitario avesse approfondito i sintomi che si erano manifestati il giorno del decesso. In questo caso si sarebbe individuata la causa dell'emorragia e con un taglio cesareo, sebbene molto rischioso, si sarebbe potuta salvare.. -
flavia64 .
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ancora succedono di queste tragedie . -
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Caspita. Questo non lo sapevo . -
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Purtroppo è così, ed il tuo commento è una conseguenza della disinformazione che la TV fa in merito. Ovviamente non sto escludendo la possibilità che i medici abbiano le loro responsabilità in questa particolare situazione, ma resta il fatto che una gravidanza possa essere difficile o concludersi tragicamente per la madre e/o per il bambino che porta in grembo, sebbene ciò sia sempre più raro grazie ai continui progressi delle conoscenze mediche.
Ovviamente ora verranno fatti tutti gli accertamenti del caso e può anche darsi che questa donna avrebbe potuto salvarsi col cesareo, ma anche il cesareo è un intervento chirurgico e probabilmente se fosse stato praticato ora si discuterebbe ugualmente di una tragedia e la contestazione fatta all'equipe che ha tenuto in cura questa donna sarebbe stata l'aver sottoposto la paziente ad una pratica pericolosa, senza la quale forse si sarebbe salvata. Attualmente si ragiona molto in base alle famose "linee guida", ma questa a mio parere è una grossa leggerezza a volte anche pericolosa, perché le linee guida paiono considerare tutte le persone con una certa malattia come se fossero identiche. Ma non è così, ogni singolo individuo è diverso, per motivi genetici, ambientali, psicologici e via... Sono molteplici le situazioni che possono influenzare la reazione dell'organismo ad una certa situazione, nonché la risposta ad un trattamento farmacologico o chirurgico o, come in questo caso, ad una gravidanza.
I media tendono a semplificare pericolosamente le cose, inducendo le persone a denunciare i sanitari (non sottolineando a sufficienza il piccolo particolare che è la persona offesa ad avere l'onere della dimostrazione della colpa medica e che in caso di sconfitta come minimo vanno pagate le spese processuali), ma soprattutto inducendo le persone a sottovalutare le situazioni, considerando le cosiddette pratiche "di routine" come sicure al 1000%.
La medicina non è una scienza esatta, e purtroppo andrebbe spiegato alle persone che tutto non è esente da rischi. Anche quando c'è una percentuale infinitesimale non è detto che non vi si rientri, perciò ogni scelta, anche da parte del paziente, va fatta con questa consapevolezza.
Non esistono gli interventi chirurgici del tutto sicuri ed anche una gravidanza, con o senza complicanze può concludersi in tragedia, per causa dei medici ma più spesso per problemi irrisolvibili indotti dalla gravidanza stessa.
In ogni caso mi auguro che le indagini del caso in esame siano realmente accurate, e che venga fatta giustizia nel vero senso della parola e non solo in senso letterale, come purtroppo spesso accade.. -
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Avete cambiato il titolo al topic?
Beh, approfitto per dire la mia anche sulla questione della mancanza dei medici: purtroppo non ce ne sono perché la gente va in pensione ma non assumono sufficiente personale per rimpiazzare chi è andato via. La cosa ovviamente si ripercuote anche su chi lavora, che spesso si ritrova a dover fare il lavoro che dovrebbero fare 2 o 3 dipendenti. Ma i medici non sono macchine, e questo causa ulteriori casi di "malasanità", con grande gioia di certe trasmissioni (che odio ma che ovviamente non nomino), nonché di avvocati e magistrati per via dell'aumento delle denunce (che, ribadiamolo, non necessariamente portano vera "giustizia" e che perciò spesso causano ulteriore sofferenza alle persone che hanno avuto di queste tragedie e/o ai medici, che anche se accusati ingiustamente escono seriamente danneggiati dall'esperienza atroce di un'indagine), dato che i primi vengono pagati anche in caso di sconfitta ed i secondi guadagnano ancora di più ed a differenza degli avvocati (che sono obbligati ad assicurarsi per la responsabilità professionale) non devono nemmeno dare conto di eventuali sentenze sbagliate.. -
giuliana1971 .
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mi dispiace. . -
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Già . -
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Tanto i medici la fanno sempre franca...... . -
Mayra81 .
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Non ho parole.. . -
giuliana1971 .
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siamo davvero messi male . -
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Già . -
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Purtroppo un minimo di rischio esiste in tutte le gravidanze, l'endometriosi, malattia da cui era affetta questa signora ancora oggi è molto poco conosciuta. Però pensare che, nel 2016, una donna si sarebbe potuta salvare semplicemente facendo un cesareo è terribile! .
Casi di malasanità: ritardo nei soccorsi; ore di attesa; mancanza di mediciIn Italia |
